Area Urbana
Arci Cosenza presenta ‘Adotta una storia’: studenti cosentini intervistano alunni immigrati
COSENZA – Un libro che contribuirà a “creare ponti” fra sistema scolastico, comunità locale, diverse culture, esperienze e background diversificati, promuovendo la comprensione reciproca e la solidarietà umana. E’ l’obiettivo dell’iniziativa, promossa da ARCI Cosenza. Domani, domenica 8 ottobre alle ore 17:30, presso la sede del Teatro dei Fliaci a Cosenza si parlerà di ‘Adotta una storia’. Gli studenti cosentini del Polo Brutium intervistano gli alunni immigrati del Centro Provinciale Istruzione Adulti, edito da Demetrio Guzzardi (Editoriale Progetto 2000) e curato da Pierpaolo Lopreiato, ricercatore indipendente, antropologo e docente di letteratura italiana e storia.
Il volume nato dopo la strage di Cutro
E’ il risultato di un percorso di sensibilizzazione che il Polo BRUTIUManitario di Cosenza – costituito dall’associazione AGAPE ODV, dal CSV Cosenza e dall’Istituto Polo BRUTIUM – ha realizzato conseguentemente alla strage di Cutro, una fra le tante ecatombi avvenute nel Mediterraneo. Durante questa esperienza laboratoriale e di scrittura creativa, i corsisti e le corsiste del CPIA “Valeria Solesin” di Cosenza hanno partecipato, con le loro testimonianze, alle interviste promosse dagli studenti e dalle studentesse del Polo Brutium.
Affrontare in classe la storia della migrazione ha significato porre allievi e allieve di fronte a vite, storie complesse, reali e talvolta marginali. Ha significato, inoltre, lavorare sulla capacità di razionalizzare e argomentare un tema molto più ampio rispetto a quello che si conosce didatticamente, permettendo di immergersi in una realtà forse distante, talvolta ignorata e ma estremamente legata alla quotidianità di ognunə. Durante la presentazione del volume verrà sottolineata la forza di raccontare l’esperienza della migrazione e dei molteplici traumi che l’hanno attraversata fino alla decisione di volerla condividere in una ritrovata fiducia in se stessə, anche grazie all’instaurazione di un clima di fratellanza e convivialità.
All’interno delle diciassette interviste presenti nel volume le soggettività raccontano esperienze, difficoltà e progetti futuri: alcune descrivono la fatica e l’ingiustizia sofferte durante la traversata da un territorio all’altro, raccontando la perdita dei propri affetti ma anche la speranza di un nuovo futuro. La presentazione di Adotta una storia consentirà di riflettere sull’intercultura, concetto che può assumere il significato di un paradigma per l’intero sistema scolastico e comunitario, con particolare riferimento al contrasto di indifferenza, stereotipi, discriminazione, preconcetti, pregiudizi, tabù – che affliggono molto più di quanto si pensi la società odierna – e alla conoscenza di diversi modelli culturali.
Significa creare confronto ed educare al pluralismo. Oltre a riflettere sul processo creativo ed emotivo che ha accompagnato la stesura del libro e su come è stato affrontato il tema della migrazione, gli interventi delle dirigenti scolastiche Rosita Paradiso – Polo BRUTIUM – e Clementina Iannuzzi – CPIA “Valeria Solesin” – permetteranno di ragionare sul nuovo ruolo della scuola, luogo lacerato da tensioni e conflitti ma divenuto spazio privilegiato d’incontro fra persone in crescita che dà vita a una serie infinita di percorsi educativi. Tuttavia, non è solo la scuola a doversi fare carico dell’integrazione e inclusioni di chi migra, ma spetta anche al mondo dell’associazionismo, il quale deve dare il proprio contributo fattivo nel costruire una nuova forma di coesione sociale che favorisca le differenze, guardando nel contempo a valori comuni.
Durante l’incontro si potranno ascoltare i co- autori/autrici del volume: sarà un’occasione per scoprire le diverse sfaccettature delle loro storie, le sfide che hanno affrontato e le vittorie che hanno ottenuto nel loro percorso di integrazione.
Inoltre, l’evento sarà animato da un reading teatrale curato da Luca Di Pierno e Teresa Nardi, rispettivamente direttore didattico e direttrice artistica del Teatro dei Fliaci, accademia di formazione/produzione teatrale nonché centro di ricerca in teatro sociale e comunitario. Il coinvolgimento della capacità attoriale nel processo di lettura di un libro mira favorire un’esperienza più vivida e coinvolgente per il pubblico astante, consentendo l’immersione emotiva nelle narrazioni e lo sviluppo di una connessione più profonda con le esperienze dei migranti. Questo coinvolgimento sensoriale-emotivo può aiutare a creare una maggiore consapevolezza e sensibilità verso la complessità delle sfide e delle esperienze concerneti la migrazione. In secondo luogo, il teatro ha la capacità unica di portare in scena e mettere in evidenza temi socio-politici complessi. Attraverso la performance teatrale, è possibile offrire una rappresentazione visiva e tangibile delle storie di migrazione, evidenziando le sfumature e le contraddizioni che possono essere presenti in tali narrazioni. Riteniamo che ciò contribuisca a stimolare il dibattito e la riflessione critica sulla tematica delle migrazioni, incoraggiando il pubblico a considerare una varietà di prospettive e a esplorare le implicazioni sociali, culturali e umanitarie connesse a tali fenomeni. Assieme alle associazioni e realtà coinvolte, ARCI intende promuovere la comprensione, l’inclusione e il dialogo interculturale tramite la creazione di uno spazio aperto e accogliente in cui tuttə possano condividere riflettere sulla costruzione di “ponti di pace” che superino qualsiasi barriera.
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