Calabria
Panariello e Masini raccontano la loro amicizia e ‘lo strano incontro’ nelle arene italiane
COSENZA – Sono due gli appuntamenti con lo spettacolo che vede insieme Giorgio Panariello e Marco Masini in Calabria: prima tappa, il 6 agosto all’Anfiteatro dei Ruderi di Cirella, ed il 7 agosto a Roccella Jonica al Teatro al Castello. Li abbiamo ‘incontrati’ attraverso i microfoni di Rlb, e ci siamo fatti raccontare come nasce questa sorta di ‘incontro-scontro‘ in un clima di sincera e verace amicizia.
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«Ci conosciamo purtroppo da tanto tempo – racconta con la sua ironia Giorgio Panariello – dai tempi di ‘Vernice Fresca’, quando lavoravamo con Pieraccioni, Conti, Ceccherini, ma non avevamo mai lavorato insieme tranne che in rare occasioni. Ci frequentavamo più fuori dalla scena. C’è una grande stima tra noi, perché poi non basterebbe solo l’amicizia e la simpatia».
Marco Masini, dopo una serie di concerti in tutta Italia per celebrare i trent’anni di carriera, racconta il legame tra la sua musica e la comicità di Panariello: «Abbiamo costruito uno spettacolo per cercare di legare una visione della vita a 360°, che parte da una riflessione, dalla metrica musicale, per arrivare alla risata che esorcizza il dolore, che porta a quella leggerezza del giorno dopo che ti fa superare certi momenti. Credo che le due cose siano complementari anzi, siano l’una di aiuto all’altra. Quando vai a raccontare determinati argomenti che abbiamo sempre affrontato io e Giorgio, ognuno nel suo, come l’amore, il tradimento, la vita, la gioia, il dolore, le soddisfazioni, le delusioni… poi ascolti l’altra campana e visiti l’argomento in tutta la sua pienezza. Alla prima scrittura che abbiamo fatto ci siamo resi conto che era possibile farlo».
«Lo spettacolo sta andando bene – spiega Panariello – e siamo molto contenti. Il pubblico si diverte, canta con noi e si commuove anche, perchè non mancano i momenti di riflessione, e questo grazie anche alla musica di Marco che ci permette di affondare in cose più sentimentali. Tra l’altro c’è un ricordo molto bello sul papà di Marco e sul mio. Ci sono tutte le cose che ci danno la gioia di salire sul palcoscenico».
Giorgio Panariello nel corso della sua carriera ha letteralmente creato personaggi irriverenti ed è anche un grande imitatore; per questo gli chiediamo: “Masini è imitabile o ‘inimitabile’?”: «Marco è imitabilissimo, ha una voce che si può imitare, ma io non riesco. Preferisco Renato Zero all’estensione vocale di Marco perchè le tonsille preferisco tenerle dove sono. Ho provato da ragazzo a fare Fausto Leali e ho avuto un mancamento».
A Masini chiediamo invece qual è il personaggio di Giorgio che più lo diverte: «Sono più bravo io ad imitare Panariello – scherza Marco – ma proprio per riprendere il discorso sull’amicizia, Giorgio e io ci divertiamo tanto quando siamo insieme, magari fuori a cena e lui ha un umorismo che rispecchia molto il mio. Ci prendiamo, ci troviamo bene. Io credo che Naomo sia il personaggio che più rappresenta il nostro spettacolo. Si passa da una canzone al personaggio con una linea comune incredibile, l’altra opinione, il positivo e il negativo dello stesso argomento».
Amicizia, musica e sorrisi, sono gli ingredienti che danno sapore allo ‘Strano Incontro’ di Masini e Panariello. Insieme, portano in scena questo loro rapporto nonostante siano artisti molto diversi tra loro, ma che hanno in comune uno sguardo attento alla vita. Ognuno la racconta a suo modo in una sfida tra battute e canzoni.
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