CATANZARO «La Calabria ha più di 400 Comuni, quindi andrebbe svolta un’azione per accorpare molti di questi Comuni, alcuni dei quali sono molto piccoli, anche centri urbani che potrebbero mettersi insieme per diventare aree metropolitane». Lo ha detto il presidente della Regione Roberto Occhiuto in un punto stampa alla Cittadella, con riferimento al tema delle fusioni dei Comuni, tema al centro del dibattito in Calabria dopo la presentazione di una proposta di legge regionale da parte del centrodestra finalizzata alla fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero in un unico Comune.
Oggi il tema della fusione dei Comuni è all’ordine del giorno della seduta del Consiglio regionale nell’ambito della discussione sulla cosiddetta legge “Omnibus”, che contiene una norma per rendere il referendum comunale sulle fusioni consultivo e non vincolante. «Io – ha aggiunto Occhiuto – ho molto rispetto dell’autonomia del Consiglio regionale, andrò in Consiglio regionale ma questa è una proposta di iniziativa della maggioranza. Sul piano degli indirizzi di governo è chiaro che ogni azione che porta ad accentrare più funzioni all’interno di un unico ente è un’azione che merita rispetto da parte del governo regionale, che anzi la incoraggia».
“Felice per la presenza oggi del ministro Paolo Zangrillo”
“Sono molto riconoscente al governo per l’attenzione che sta riservando alla Calabria e anche al ministero della Pubblica amministrazione, che ci ha messo a disposizione il Formez per svolgere procedure di selezione dei neo assunti in maniera trasparente dimostrando che anche in questo la Calabria vuole cambiare passo“. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto che ha accolto alla cittadella regionale di Catanzaro il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo in visita nella regione.
“Sono felice della sua presenza – ha aggiunto Occhiuto – è un ministro importante nel governo ma anche un mio amico perché abbiamo vissuto una comune esperienza in Parlamento Ho detto all’inizio del mio mandato che il nostro obiettivo è asciugare l’importante bacino di precariato che ho ereditato e di pensare anche al lavoro nella pubblica amministrazione per i figli dei precari. Stiamo cercando di conseguire entrambi gli obiettivi, lo stiamo facendo con più decisione, con più determinazione e anche con più risultati rispetto al passato ma lo stiamo facendo anche perché abbiamo l’aiuto concreto del governo nazionale e del ministero della Pubblica amministrazione”.
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