Area Urbana
Pd cosentino discute di sanità: “In provincia di Cosenza mancano 424 posti letto”
Carlo Guccione: “Dal presidente Occhiuto soltanto annunci”. Enza Bruno Bossio: “La Regione non mortifichi le professionalità calabresi”
COSENZA – Lo sfondo è bianco. Nell’angolo in alto a destra, due pennellate di rosso e verde. Che poi, a guardar bene, sono gli stessi colori che compongono il logo del Pd (posizionato sul lato opposto). Non c’è che dire: la locandina che pubblicizza l’incontro organizzato in città dal Partito democratico si presenta bene. La grafica (com’è giusto che sia) mette in rilievo il titolo scelto per l’occasione: Calabria, emergenza sanità. Poco più in basso la scritta ne parliamo con. E giù una sfilza di nomi (compresi quelli di tre candidati alle elezioni politiche, ma per questo vi rimandiamo a dopo).
Corcioni “il violento” dà forfait
Stando alla scaletta degli interventi, il primo a prendere la parola è (dovrebbe essere, avrebbe dovuto essere) Eugenio Corcioni. I relatori si materializzano alla spicciolata. Del presidente dell’Ordine dei medici di Cosenza non s’intravede neanche l’ombra. Mica se la sarà presa perché (sulla predetta locandina) gli hanno storpiato il cognome da Corcioni in Corcione? Ma no, dai, non è possibile. Allora, perché non arriva? Aspettiamo con ansia di chiedergli se abbia letto o meno il post che il presidente della Regione Roberto Occhiuto ha pubblicato su facebook (“mi dispiace che qualche presidente dell’ordine dei medici che riveste questo incarico da più di vent’anni nutra verso di me tanto astio e violenza, forse perché l’accordo con Cuba va a toccare i profitti di quei camici bianchi che arrivano a guadagnare mille euro al giorno”). Non resta che provare a telefonare. Pronto dottor Corcioni, ma a questo evento del Pd dedicato alla sanità viene o non viene? “Assolutamente no. Non partecipo a iniziative elettorali. Ho chiesto espressamente che il mio nome fosse depennato dalla locandina”.
Spiace dirlo, ma la sua richiesta non è andata a buon fine. Già che ci siamo, non è che per caso è venuto a conoscenza (o magari gliele hanno riferite) delle piccate esternazioni social del presidente Occhiuto? Per carità, il governatore (lo sappiamo che non si dice governatore, ma urgeva un sinonimo) s’è guardato bene dal fare nome e cognome. Tuttavia, il riferimento alla ventennale durata della carica, porta dritto dritto a lei. “E certo che si riferiva a me. Occhiuto non l’ha scritto, tuttavia in quel post io ci leggo Eugenio Corcioni”. Ma come? Vi siete visti. Parlati. Occhiuto ha annunciato l’istituzione di un tavolo permanente con gli Ordini dei medici calabresi e ora, all’improvviso, parla di lei come di una persona violenta! Cosa gli vuole rispondere? “Prima di tutto voglio rassicurare il presidente Occhiuto dicendo che non ho il porto d’armi e che in generale nella mia vita sono una persona democratica”. E allora, come mai se n’è uscito con accuse così pesanti nei suoi confronti? “L’unica spiegazione che riesco a darmi è che il presidente Occhiuto sia a corto di argomenti validi. La saluto”.
Lo sherpa Guccione, i posti letto fantasma e il debito monstre
Assodato che Eugenio Corcioni non sarà della partita, confermiamo quanto da lui affermato: questa del Pd è (naturalmente) una manifestazione elettorale cucita addosso ai tre candidati democratici Vittorio Pecoraro, Enza Bruno Bossio e Carlo Guccione. Già, il buon Carletto che non si tira mai indietro, né quando il partito gli chiede all’ultimo momento di sostituire Lucio Presta quale candidato a sindaco di Cosenza (un harakiri bello e buono) né adesso che occupa un posto in lista per cui è più probabile fare sei al superenalotto che riuscire a essere eletti. Eppure, “Sherpa” si nasce non si diventa e Guccione è qui, pronto, ancora una volta, a fare la propria parte. Con competenza e preparazione se, come in questo caso, ci si ritrova per discutere di sanità.
Guccione, da dove vogliamo partire? “Beh, dalla mancanza di medici, direi. Le Asp e le aziende ospedaliere sono autorizzate a fare le assunzioni. Hanno finanche approvato i piani triennali di fabbisogno del personale, ciononostante continuano a non bandire i concorsi. Occhiuto ha detto che esistono sistemi di potere amministrativo che impediscono di bandire i concorsi. Ha parlato di direttori del personale in grado di fare il bello e il cattivo tempo. Si tratta di un’affermazione gravissima. Bisogna assolutamente bloccare questo meccanismo perverso e, se Occhiuto deciderà di rompere con il passato, noi saremo con lui. Per non parlare della questione legata ai posti letto”. Ci aggiorni, Guccione. Prego. “I posti letto assegnati alla Calabria non sono stati resi operativi. In provincia di Cosenza, tra l’Annunziata e gli spoke di Castrovillari, Paola-Cetraro e Rossano-Corigliano, ne mancano 424. E’ un quadro drammatico al quale va messa la parola fine il prima possibile”. Il “dinamismo” del presidente Occhiuto avrà pur prodotto, nell’arco di questo primo anno, un qualche risultato condivisibile… “Ho salutato positivamente il fatto che il commissario della sanità e il presidente della regione siano finalmente la stessa persona. Ad oggi però, soltanto annunci e nessun fatto concreto. Peggio, alle soluzioni strutturali sono state preferite discutibili scorciatoie. Mi riferisco ai contratti stipulati con i medici cubani. Sarebbe stato sufficiente pubblicare un bando, come poi è stato fatto in ritardo lo scorso 25 agosto, per consentire l’arrivo in poco tempo nelle corsie degli ospedali calabresi di 600/700 medici specializzandi in grado di soddisfare immediatamente la richiesta di servizi sanitari. I cubani, invece, chissà di quanti mesi avranno bisogno prima di essere realmente operativi”.
Il ruolo di responsabile sanità del Pd per il Mezzogiorno consente a Guccione di confrontare la situazione calabrese con quella delle altre regioni del Sud. E’ per questo motivo che gli chiediamo se la Calabria sia messa peggio di tutte. “La Calabria, oltre al Molise, è l’unica regione d’Italia a essere rimasta commissariata. Una gestione straordinaria che perdura da dodici anni ormai. Addirittura, il nostro commissariamento è rafforzato, nel senso che il Governo centrale ha concesso poteri più incisivi al commissario calabrese. Inutilmente, visto che la situazione della nostra regione anziché migliorare è addirittura peggiorata. Hai voglia di decreto Calabria uno, decreto Calabria due! Non sappiamo neanche a quanto ammonti il debito del settore. Sicuramente è tale da schiacciare il nostro sistema sanitario, impedendogli di uscire dal piano di rientro. Lo Stato deve intervenire, perché è esso stesso in debito con la Calabria”.
Delusa dalla (ancora breve in verità) gestione Occhiuto è anche la parlamentare Enza Bruno Bossio: “Immaginavamo che il governatore, diventato commissario alla sanità, potesse lavorare insieme a tutti noi per il bene della Calabria. Constatiamo invece che preferisce utilizzare agenzie interinali per assumere medici cubani. Così facendo però non allontana l’emergenza, anzi l’aggrava, mortificando allo stesso tempo le professionalità calabresi. Da parte nostra, proponiamo di riorganizzare la sanità territoriale e ospedaliera, avviando le assunzioni. Le autorizzazioni necessarie ci sono, i fondi pure”.
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