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Petilia Policastro, si spartivano pacchi per i poveri. Molestata per un posto di lavoro

Calabria

Petilia Policastro, si spartivano pacchi per i poveri. Molestata per un posto di lavoro

Misura cautelare disposta per il sindaco Amedeo Nicolazzi. L’inchiesta, secondo quanto si è appreso, riguarda fatti relativi all’amministrazione comunale di Petilia Policastro

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PETILIA POLICASTRO (KR) – I carabinieri di Crotone hanno eseguito tra Petilia Policastro, Livorno e Catanzaro, un’ordinanza applicativa della misura degli arresti domiciliari e del divieto di dimora nella provincia di Crotone emessa dal Gip su richiesta della locale Procura nei confronti di 8 persone. I reati contestati, a vario titolo, sono peculato, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, corruzione in atti giudiziari, concussione e violenza sessuale.  Tra gli indagati c’è anche  il sindaco di Petilia Policastro, Amedeo Nicolazzi. Nei confronti di Nicolazzi, il gip ha emesso un’ordinanza agli arresti domiciliari che non è stata eseguita in quanto il sindaco è ricoverato in un ospedale romano perché colpito dal Covid. Le sue condizioni sarebbero gravi. È indagato per concussione e violenza sessuale. Il primo cittadino, candidato alle scorse regionali con Fratelli d’Italia è stato sospeso pochi giorni fa dal partito.

Agli arresti domiciliari è finita anche l’ex vice sindaco della cittadina del crotonese, Francesca Costanzo; divieto di dimora nella provincia di Crotone per Palmo Garofalo, imprenditore edile, Antonio Curcio, consigliere di maggioranza, Marilena Curcio, ex componente dello staff del sindaco, Vincenzo Ierardi, assessore ai lavori pubblici, Sebastiano Rocca, tecnico del Comune di Petilia, e Domenico Tedesco, direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale di Crotone.

Si spartivano i pacchi alimentari per i poveri

Sarebbero molteplici, secondo gli investigatori, le condotte di un imprenditore, di due pubblici amministratori e di un pubblico dipendente del comune di Petilia Policastro che da aprile a dicembre 2018, in piu’ occasioni e con ruoli diversi, si sarebbero appropriati arbitrariamente o avrebbero distratto dalle loro specifiche finalita’ alcune derrate alimentari del progetto “Lotta alla povertà“, nell’ambito del quale c’era una convenzione tra il Comune di Petilia Policastro e il Banco delle Opere di Carità. I pacchi viveri, quindi, non sarebbero stati distribuiti a soggetti bisognosi e ricompresi negli appositi elenchi ma ad amici e conoscenti o addirittura, in alcune occasioni, anche a persone appartenenti alla locale criminalità.

Dalle indagini emergerebbero anche “gravi indizi in relazione ad un episodio di corruzione verificatosi il 21 novembre 2018 a Crotone”, quando, presso un bar di Crotone “due amministratori pubblici e un tecnico comunale del comune di Petilia Policastro, su mandato del sindaco di quest’ultima cittadina, si sono accordati – spiegano gli investigatori – con un Dirigente del Dipartimento di Prevenzione ASP di Crotone, affinché ricevuti alcuni beni alimentari quali olio e castagne, questi provvedesse a diminuire, arbitrariamente, un’ammenda dell’importo di circa 3.000 euro”.  Una sanzione che era stata elevata da due ispettori dell’Asp dopo aver rilevato violazioni in materia di tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro ispezionando un cantiere comunale in località Scardiati, a Petilia Policastro.

La madre cercava un lavoro per il figlio, molestata da un dipendente pubblico

C’e’ poi un caso di concussione e violenza sessuale che sarebbe avvenuto il 27 luglio 2018. Secondo gli investigatori, una madre ha dovuto subire molestie sessuali da Nicolazzi che gli aveva chiesto un posto di lavoro per il figlio.

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