Italia
Controlli a tappeto dei Nas in 1.900 locali, 43% di multe per mancato uso di mascherine
 
																								
												
												
											In condivisione con il Ministero della Salute, i Nas hanno eseguito una serie di controlli nei locali e negli esercizi commerciali collocati in aree ad elevata frequentazione giovanile per la la verifica del rispetto delle misure i contenimento del virus. Individuate 351 violazioni, quasi la metà per il mancato uso delle mascherine.
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COSENZA – Con l’entrata in vigore del nuovo Dpcm, che ha introdotto una serie di misure per il contenimento del contagio, e in particolare quelle contro gli assembramenti con il divieto di sostare davanti ai locali dopo le 21, sono stati rafforzati tutti i controlli in materia di attuazione delle misure di contenimento al fine di prevenire la diffusione epidemica da COVID-19. In tal senso il comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha realizzando uno specifico servizio di controllo all’interno di strutture di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande. In una sola settimana,ì sono state effettuate quasi 2mila ispezioni in ristoranti, pizzerie, fast-food, pub e bar per controllare il rispetto delle misure anti Covid e 351 sono state le violazioni individuate. La più diffusa è stata il mancato uso delle mascherine.
In particolare gli interventi sono stati eseguiti in tutta italia dai 38 NAS, in stretta collaborazione con i reparti territoriali dell’Arma, presso 1.898 esercizi di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande, quali ristoranti, pizzerie, trattorie, fast-food, pub, birrerie e bar, prediligendo i locali collocati in aree ad elevata frequentazione giovanile e ricreativa, specie in orari serali/notturni. Il servizio straordinario, nella sua prima settimana di esecuzione, ha consentito di fornire una preliminare valutazione circa l’attuale livello di osservanza delle misure di contenimento da parte degli esercizi aperti al pubblico: nel corso dei controlli sono state contestate 351 violazioni alle citate disposizioni, con particolare riferimento al mancato uso delle mascherine di protezione facciale (43%) e nell’assenza di informazioni e cartellonistica relativa alle cautele da adottare da parte della clientela (13%).
Mancato distanziamento e sanificazione
Ulteriori violazioni hanno interessato nel 9% la distanza insufficiente fra tavoli, nel 9% il mancato distanziamento sociale tra le persone, nell’8% l’assenza di prodotti igienizzanti all’interno o all’ingresso dei locali nonché l’omessa attuazione delle corrette e periodiche procedure di pulizia e sanificazione degli ambienti (3%). Ulteriori inosservanze, pari al 15%, hanno riguardato altri obblighi previsti sia da normative nazionali che regionali e locali, oggetto di autonome ordinanze, relative ad esempio alla segnaletica orizzontale sui percorsi da seguire, omessa registrazione avventori e la misurazione della temperatura corporea. Contestualmente, sono state oggetto di controllo anche le fasi di preparazione, detenzione e vendita di alimenti con contestazione di 30 sanzioni penali e 310 amministrative per violazioni alle norme igienico-sanitarie che hanno altresì determinato il sequestro di 4.077 chili di prodotti alimenti irregolari, per un valore di 59.000 euro, e la chiusura/sospensione dell’attività di 49 locali/strutture.
Estate Tranquilla 2020: i risultati di 4 mesi di controllo
Contestualmente sono stati resi noti i risultati dei controlli della campagna “Estate tranquilla 2020”. L’altro settore cruciale nelle attività dei Nas nel periodo estivo ha riguardato le strutture sanitarie destinate all’emergenza-urgenza e all’accoglienza di anziani e disabili. Nel corso dell’operazione sono state eseguite 1.161 ispezioni, svolte senza preavviso, specie nei giorni festivi e in orari serali/notturni, al fine di prevenire e/o individuare carenze assistenziali e possibili episodi di assenteismo e abbandono di persona. Deferiti all’autorità giudiziaria 131 gestori e dipendenti di cliniche private e convenzionate, case di riposo, comunità alloggio e case famiglia, ritenuti a vario titolo responsabili di mancata assistenza e abbandono di incapace, esercizio abusivo della professione sanitaria, detenzione di farmaci scaduti, irregolarità in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Ulteriori 206 irregolarità di natura amministrativa sono state rilevate per carenze strutturali e disorganizzazione degli spazi comuni e delle camere, a volte utilizzate oltre il limite della capienza per aumentarne indebitamente il numero di posti letto.
Gli abituali controlli di “Estate Tranquilla” sono stati rinforzati da contestuali verifiche sull’attuazione delle misure di contenimento alla diffusione da COVID-19 in esercizi di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande, riconducibili al distanziamento sociale e dei tavoli di consumazione, alla presenza di informazioni anti-covid per la clientela e alla predisposizione di prodotti igienizzanti all’interno dei locali, all’uso di mascherine da parte di operatori e avventori. Inoltre, nel corso delle oltre 14.200 ispezioni svolte da giugno a fine settembre è stata oggetto di controllo anche l’intera filiera commerciale dei dispositivi medici che ha consentito di individuare e sequestrare oltre un milione di mascherine facciali e dispositivi di protezione privi delle caratteristiche dichiarate, importate illegalmente, con false attestazioni di conformità e in assenza di indicazioni sul corretto impiego. Sono stati bloccati anche 46.500 confezioni di igienizzanti e presidi medici privi delle qualità vantate e senza autorizzazioni. L’attività di vigilanza è stata condotta anche sul web, che ha portato all’oscuramento di 60 siti e annunci su social forum che promuovevano la vendita di prodotti vantanti inesistenti proprietà curative anti-covid e farmaci vietati a causa dei gravi effetti collaterali.
Contestualmente alle attività di controllo del rispetto delle normative di contrasto alla diffusione epidemica, è stata effettuata anche la campagna tradizionalmente rivolta al monitoraggio, da giugno a settembre, di obiettivi riconducibili alla filiera alimentare e turistica (dalla produzione primaria fino agli agriturismi e alla ristorazione) nonché alla correttezza dell’offerta dei servizi sanitari e socio-assistenziali, mediante l’esecuzione di complessive 6.655 ispezioni nell’intero territorio nazionale. Tra le aziende e strutture controllate, 1.833 sono risultate irregolari (pari al 28%) con il deferimento alle autorità giudiziarie di 386 persone e la contestazione di violazioni amministrative per un ammontare complessivo di 2 milioni 300 mila euro nei confronti di ulteriori 1.679 titolari e gestori. Inoltre, 253 attività ed imprese di settore sono state oggetto di provvedimenti di sospensione, chiusura o di sequestro a causa di gravi carenze strutturali e igienico-sanitarie, mancanza di adeguate condizioni al funzionamento o risultate abusive. Nel medesimo contesto, i NAS hanno operato il sequestro di circa 44 tonnellate di prodotti alimentari non idonei al consumo.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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