Italia
Caro-benzina, picchi in Calabria e in Puglia
Meloni: «le accise per ora non scendono. Ma il governo è pronto ad intervenire quando ci saranno maggiori incassi dall’Iva»
ROMA – Il gasolio servito viaggia ormai stabilmente a 2,4 euro al litro in molte regioni italiane. Non si tratta certo del prezzo medio nazionale, ma è indicativo del fatto che i prezzi alla pompa siano ancora molto elevati. E chi decidesse di regalare al proprio motore diesel un pieno di carburante ad alta prestazione dovrà prepararsi a sborsare fino a più di 2,7 euro a Mazara del Vallo, in Sicilia e poco meno sulla Messina-Palermo (2,622).
“Le accise per ora non scendono. Ma il governo è pronto ad intervenire quando ci saranno maggiori incassi dall’Iva”. Lo annuncia la premier Giorgia Meloni cercando di placare la tensione salita alle stelle dopo le misure decise dall’esecutivo contro i rincari. Gli interventi non vanno giù ai gestori che scelgono la strada dello scontro aperto: vanno all’attacco contro l'”ondata di fango”, lamentano, gettata sulla categoria e proclamano due giornate di sciopero a fine mese. Intanto i gestori hanno annunciato uno sciopero per il 25 e 26 gennaio, con presidio sotto Montecitorio. L’obiettivo è “porre fine a questa ‘ondata di fango’ contro una categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità”, spiegano unitariamente Faib-Confesercenti, Fegica, Figisc-Confcommercio, che accusano il governo di aumentare il prezzo dei carburanti, scaricando “la responsabilità sui gestori”.
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