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«In Calabria servizi sanitari inadeguati e sconfortante gestione dell’emergenza»

Calabria

«In Calabria servizi sanitari inadeguati e sconfortante gestione dell’emergenza»

È quanto si rileva nel focus della Corte dei Conti sulla sanità contenuto nel giudizio di parificazione del rendiconto della Regione per il 2021

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CATANZARO – “Nonostante la Calabria riceva ingenti risorse destinate alla salute dei cittadini, e sebbene i calabresi in questi dodici anni abbiano continuato a finanziare copiosamente la sanità regionale con il versamento delle extra aliquote Irap e Irpef, i cittadini non godono di servizi sanitari adeguati”. E’ quanto si rileva nel focus sulla sanità del consigliere Ida Contino contenuto nel giudizio di parificazione del rendiconto della Regione per il 2021.

Dall’analisi emerge che la Calabria storicamente mostra uno scarso indice di attrattiva sanitaria a fronte di una elevatissima mobilità passiva. Circa il 20% dei ricoveri dei calabresi risulta effettuato in strutture collocate al di fuori del territorio regionale, a fronte di una media nazionale della mobilità passiva pari all’83%. Nel 2021 il saldo della mobilità interregionale è pari a -242 milioni di euro”.

Inoltre, secondo quanto emerge dalla relazione, nell’ultimo monitoraggio dei Lea del maggio 2021 la Calabria si è collocata all’ultimo posto in Italia avendo totalizzato un punteggio pari a 125 su un minimo di 160 in diminuzione rispetto all’anno precedente ove il punteggio ottenuto era stato di 162. L’offerta dei servizi sanitari dunque è estremamente precaria. I posti letto sono sottodimensionati di 654 rispetto a quando previsto nel programma operativo 2019-2021″.

La Calabria sconta, tra le regioni d’Italia, le maggiori difficoltà di accesso alla diagnostica strumentale: dalle tipologie considerate (acceleratori lineari, angiografi, gamma camera computerizzati, mammografi, risonanze magnetiche) sul territorio calabrese ne sono presenti 213 di cui 120 in uso presso le strutture pubbliche e 93 in uso nelle strutture private. I valori che destano più sospetto sono quelli relativi alle risonanze magnetiche, soprattutto ove si rilevi che su un totale di 55 apparecchi, 36 sono in uso a strutture private e 19 in strutture pubbliche”.

Covid, Calabria: Corte conti, sconfortante gestione emergenza

“Un risultato sconfortante è emerso dall‘analisi della gestione dell’emergenza sanitaria in Calabria. Nonostante la Regione abbia ricevuto negli anni 2020 e 2021 risorse finanziarie per quasi 252 milioni, ad oggi il 67% della somma (pari a 170 milioni) non è stata ancora trasferita agli enti sanitari”. E’ quanto si rileva nella relazione per il giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Calabria da parte della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti. “Non può non rilevarsi, inoltre, che i costi inseriti nel costo economico Covid (pari ad 311,785 milioni nel biennio) – è detto nella relazione – sono nettamente superiori alla somma che gli enti sanitari hanno ricevuto dalla Regione. La conclusione è evidente: anche nella gestione della pandemia, nonostante la presenza di cospicue risorse in cassa, il servizio sanitario ha prodotto debiti.

Tale anomalia, per come chiarito anche dal Dipartimento della salute, scaturisce da altra ancora più grave: le spese sostenute dagli Enti sanitari per il contrasto del Covid non sono state ancora dai medesimi Enti puntualmente rendicontate”. Nel testo i magistrati contabili, dopo avere alcune altre criticità relative al debito delle Aziende sanitarie e alla ricognizione del patrimonio immobiliare, aggiungono “che in sede di adunanza di pre-parifica, il presidente della Regione, attuale Commissario ad acta per il piano di rientro, ha rappresentato il quadro delle azioni, da ultimo poste in essere per affrontare alcune delle criticità. Ha, infatti, dichiarato che sono stati istituiti gruppi di lavoro con l’ausilio della Guardia di finanza per la ricognizione del debito; che è stato avviato il processo di circolarizzazione delle posizioni debitorie con l’apertura di una piattaforma e l’invio di 20.000 pec a tutti i fornitori del Servizi sanitario regionale per poter concludere la ricognizione della massa debitoria. entro il 31 dicembre; che sono state previste, nella manovra d’autunno, una serie di interventi per rendere più attrattivo il lavoro nel sistema sanitario calabrese; che sono stati avviati importanti investimenti del Pnrr; che è stato predisposto un piano per la dotazione delle tecnologie per ospedali.

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