Area Urbana
Vigili del Fuoco, Uil: “A Cosenza personale sottodimensionato. Difficile garantire la sicurezza”
La nuova caserma di Cosenza ancora lontana. A Rende edificio pronto, ma non operativo. E il sindacato chiede di rendere permanente il presidio di Trebisacce
COSENZA – “Lo scopo del presidio è di riaccendere l’attenzione nei confronti di un comparto che spesso è tanto elogiato dalle nostre istituzioni per poi essere dimenticato nel momento in cui c’è da risolvere criticità strutturali”. Paolo Cretella, segretario generale Uil Cosenza, spiega le ragioni della mobilitazione promossa dalla segreteria nazionale UilPa Vigili del Fuoco. Il primo nodo da affrontare – spiega ai microfoni di QuiCosenza – riguarda le piante organiche. Il tono del segretario è preoccupato: “Nei prossimi due anni, in tutta Italia, andranno in pensione circa cinquemila vigili del Fuoco e l’attuale normativa prevede che, dopo ogni messa in quiescenza, debbano passare almeno diciotto mesi prima di procedere a una nuova assunzione. Se le regole non verranno modificate al più presto, ci troveremo a fronteggiare una situazione ingestibile, con inevitabili ripercussioni in termini di sicurezza.
Potrebbe essere complicato persino riuscire ad allestire squadre minime di soccorso. Anche perché – aggiunge il segretario della Uil cosentina – una parte del personale diventa sempre più anziana e quindi inidonea a svolgere azioni operative ad alto rischio”. Altra questione quella che riguarda le caserme. Se il problema si registra anche a livello nazionale, diventa però “sensibile” in un territorio vasto qual è quello della provincia di Cosenza. “Ci sono luoghi che per essere raggiunti dai mezzi di soccorso richiedono più di un’ora. Esiste da vent’anni un regolamento che fissa in venti minuti appena il tempo massimo per arrivare a destinazione, dopo la richiesta d’intervento ricevuta al 115″. Se si applicasse questa regola – suggerisce Cretella – avremmo già risolto una parte del problema”. La UilPa pone poi l’accento sul trattamento economico riservato ai Vigili del fuoco. “Lo scorso mese di gennaio è stato sottoscritto il rinnovo del contratto nazionale ma, ad oggi, non è stato erogato un solo euro in più. Nel frattempo, si potrebbe cominciare tagliando il cuneo fiscale”.
Chiediamo al segretario Cretella di aggiornarci sulla nuova caserma destinata a ospitare il Comando di Cosenza di cui si discute ormai da diversi anni. “Purtroppo – questa la sua risposta – siamo ancora alla fase progettuale“. Mentre, per quanto riguarda la struttura di Rende cosa può dirci? “I lavori sono completati. L’edificio è pronto”. Perché non viene inaugurato allora? “I soliti problemi di natura burocratica bloccano tutto. Adesso, a causa della vicenda giudiziaria che ha coinvolto il sindaco di Rende Marcello Manna, la nostra preoccupazione è quella di uno stallo dell’intera macchina amministrativa del Comune con conseguente ulteriore allungamento dei tempi”.
Gianfranco Macrì, segretario territoriale UilPa Vigili del Fuoco di Cosenza, torna sul tema della mancanza di personale: “La situazione del Comando provinciale di Cosenza è abbastanza seria, per non dire grave. Sintetizzando, possiamo dire che l’attuale organico non è per nulla adeguato alla vastità del territorio che dobbiamo coprire”. Il vostro sindacato ha delle proposte valide da mettere sul tavolo? Assolutamente sì, noi chiediamo che vengano al più presto realizzate tre nuove sedi”. Facile a dirlo, ma nella realtà!
“Partiamo dallo Ionio. La sede di Trebisacce attualmente prevede il solo impiego di personale volontario, per giunta ridotto di molto considerato che alcune unità sono state stabilizzate e trasferite altrove. La nostra idea è di trasformare Trebisacce in presidio permanente“. Vada avanti. “La sede di Acri, ristrutturata grazie a fondi pubblici, è completamente ferma da tre anni. Chiediamo con forza che venga riaperta il prima possibile. Infine, San Marco Argentano. Se n’è sempre parlato, ma quella sede non è mai stata realizzata. Un grave errore – continua il segretario Macrì – dal momento che quell’area geografica in alternativa deve essere coperta dalla caserma di Castrovillari o addirittura da quella di Rende. Infine, il tirreno cosentino. Le sedi di Paola e Scalea non sono per nulla sufficienti a soddisfare le richieste d’intervento che arrivano da quella porzione di territorio. Inoltre, al momento, non sono provviste di autoscale e autobotti”. Se servono, come si fa? “Bella domanda, i mezzi devono partire dalla sede centrale di Cosenza”.
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