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Piste innevate e operatori al lavoro, grande affluenza anche sul treno della Sila

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Piste innevate e operatori al lavoro, grande affluenza anche sul treno della Sila

Nonostante sia già primavera, le ultime perturbazioni e le temperature rigide hanno fatto registrare nel fine settimana un notevole afflusso in montagna

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CAMIGLIATELLO SILANO (CS) –  Le abbondanti nevicate e la fine delle restrizioni legate allo stato d’emergenza per la pandemia hanno portato tantissime persone nelle aree silane tra Lorica, Camigliatello e Villaggio Palumbo e nei centri più prossimi della Sila piccola, nel Catanzarese dove il 50% dei posti letto disponibili è stato occupato da turisti provenienti anche dalle vicine regioni Puglia e Sicilia. William Lo Celso, titolare di due strutture ricettive con 400 posti letto e vice presidente di Destinazione Sila dice all’Agi che “anche durante la settimana le presenze non sono mancate, ma si è trattato di un’utenza locale, considerato anche che ci sono le scuole aperte. Fino a ieri – aggiunge – abbiamo avuto gruppi di turisti e giovedì ne arriveranno altri. Le piste sono comunque a regime e si scia regolarmente come si può constatare anche dalle webcam alle quali si accede da internet”.

Gli impianti sciistici sono attualmente aperti e c’è abbastanza neve “Va considerato – spiega ancora – che noi siamo a 1.700 metri, ma c’è la località di Lorica che arriva a 2.000 meri. Quando qui non c’è neve, li ce n’è. Quindi, se anche da noi la neve non fosse sufficiente, rimarrebbe friubile la pista di Lorica. La neve – precisa Lo Celso non è la sola attrattiva della Sila grande”. “Attiriamo gruppi di turisti – spiega – anche grazie al paesaggio, l’aria pulita, la gastronomia, la storia e la cultura. Abbiamo già in programma l’arrivo di gruppi che accompagneremo in due borghi dove sono nati due personaggi storici che hanno cambiato le sorti del mondo.

Altre attrattive

“In questo fine settimana – spiega ancora Lo Celso – è stato trainante il treno della Sila, treno a carbone che collega le principali località turistiche della zona. Le corse speciali hanno attratto molti turisti che hanno anche scelto di soggiornare. Sono già partiti i lavori per riportarlo, come in passato, a San Giovanni in Fiore”.

Per gli operatori non è mancato il sacrificio economico e Lo Celso sottolinea: “abbiamo avuto il rincaro del costo dei riscaldamenti che è raddoppiato non avendolo fatto ricadere sugli ospiti, l’onere è stato tutto nostro dato che le prenotazioni sono a lungo termine e non è possibile, in corso d’opera, adeguare i prezzi. Siamo nella fase – afferma – in cui assorbiamo noi imprenditori gli effetti dei rincari. Siamo passati dal gas a 58 centesimi a un euro e 58. La mia struttura, per esempio, arriva a spendere 1.000 euro al giorno di gas, cosa che non era preventivabile. Siamo stati eroici a mantenere gli impegni con i nostri ospiti, questo ci tornerà utile per il futuro. Peraltro, rispetto agli altri anni, non abbiamo avuto le gite scolastiche, venute meno per via del Covid. E’ stato un danno perché – spiega ancora all’Agi – le inserivamo durante la settimana e nei week end e questo dava continuità al nostro lavoro”.

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