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Tremila cani randagi usati per i combattimenti, spariti anche dalla Calabria

Calabria

Tremila cani randagi usati per i combattimenti, spariti anche dalla Calabria

Dal sud e in particolare dalla Calabria spariscono tremila cani randagi all’anno utilizzati per i combattimenti. E i cuccioli vengono spesso usati per gli allenamenti

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REGGIO CALABRIA – Sono tremila i cani che nel 2021 sono spariti nel nulla in Sicilia, Sardegna, Puglia e soprattutto Calabria. Un fenomeno, anzi due fenomeni, gravi che molti riassumono nel termine “cani invisibili“. A fornire i numeri è l’AIDAA, Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente.

“Sono quei cani randagi che scompaiono nel nulla, e non parliamo dei cuccioli, che vengono tolti alle madri e magari mandati al nord dopo essere stati magari microchippati. Cuccioli che poi, attraverso degli staffettisti che sovraccaricano i camion, partono dalle regioni del sud ed in particolare dalla Puglia e dalla Calabria”.

“Parliamo di un fenomeno orribile ovvero quello di cani di grossa taglia che vengono ogni giorno picchiati e seviziati in allevamenti abusivi dove vengono preparati ai combattimenti, molti di questi cani sono poi inviati in maniera clandestina in altre regioni italiane a partire dalla Lombardia, ma anche all’estero. Anche cani randagi specialmente cuccioli e di piccola e media taglia usati poi per gli allenamenti”.

“Dove sono queste strutture clandestine? La loro individuazione – scrive l’AIDAA – è difficile. Anche in questo caso sono diverse le segnalazioni e i sussurri che provengono da diverse province della Sicilia come Messina e Ragusa e della zone interne di Sardegna e Calabria, ma pochissime di queste vengono poi trasformate in denunce. Per questo l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente sta preparando un dossier che verrà consegnato alle forze dell’ordine e nel frattempo invita tutti coloro che hanno informazioni a mettere fuori la testa e denunciare questo fenomeno che tutti conoscono ma di cui quasi nessuno parla”.

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