Area Urbana
Cosenza, il colonnello Spoto: “Migliaia di chiamate per informazioni sul Covid”
Oltre 74mila telefonte al 112 dei militari dell’Arma per avere informazioni o supporto in tema di coronavirus. E’ uno dei dati del bilancio dell’Arma per il 2021
COSENZA – Oltre 55mila interventi, 21mila controlli Covid e tanta assistenza a chi del virus ha paura. Questi sono solo alcuni dei numeri che hanno caratterizzato il 2021 dei carabinieri del Comando provinciale di Cosenza guidati dal colonnello Spoto che ha snocciolato i dati nella conferenza stampa di fine anno. «Dietro questi numeri – dice – si mostra l’impegno e la dedizione dei nostri carabinieri sul territorio provinciale».
Un anno che si è caratterizzato anche per la nascita del nuovo Reparto territoriale di Corigliano-Rossano e che ha visto il passaggio della tenenza di Cassano a Compagnia. «Questo è un segno di maggiore attenzione verso la popolazione di quella fascia di territorio», dice il colonnello Spoto.
Effettuare 55mila servizi preventivi in un anno significa evadere ben 150 servizi al giorno che hanno consentito di dare grande cura al territorio. «I risultati non sono mancati con oltre 5mila denunce e oltre 500 arresti – continua il colonnello Spoto – Si sono ridotti alcuni reati come quelli predatori. Anche nel 2021 abbiamo registrato un ulteriore lima su alcuni reati come i furti che calano del 10% e i furti in abitazione che scendono del 30%».
L’arma dei carabinieri in provincia di Cosenza ha tenuto alta l’attenzione su determinati reati fra cui la lotta al narcotraffico, un «fenomeno molto presente».
Sono state 300 le persone tra denunciate e arrestate per questo reato e 400 segnalate alla Prefettura come assuntori. «Ci si è concentrati molto sull’individuare i canali di approvvigionamento e su chi ha costruito piantagioni in proprio – spiega il colonnello del Comando provinciale di Cosenza – Molto impegnati in questo aspetto sono i carabinieri del versante tirrenico».
Altra grande attenzione è stata dedicata ai reati riguardanti la violenza di genere.
«Da un lato abbiamo avuto risultati con 46 persone arrestate e oltre 300 denunciate – dice Spoto – dall’altro lato registriamo che è un fenomeno che non accenna a diminuire. Il periodo di restrizione in casa non ha aiutato. Confermo il nostro impegno al contrasto e alla repressione ma puntiamo ad una opera di prevenzione del fenomeno. Invito le persone afflitte da questa tipologia di reato a denunciare, fare emergere qualsiasi situazione».
Grande attenzione è stata dedicata anche alla presenza delle armi sul territorio: sono state sequestrate oltre cento armi, tremila munizioni e due chili di esplosivo.
Per la sicurezza stradale e l’ordine pubblico sono stati impiegati 8mila militari su diverse manifestazioni, dalle processioni religiose alle partite di calcio. «Eventi dove siamo l’unica presenza come forze dell’ordine», sottolinea con orgoglio Spoto.
Altro elemento che rende orgoglioso il colonnello sono i dati del servizio di prima emergenza. «Il nostro 112 – dice – ha gestito 320mila chiamate, circa 74mila attinenti a richieste di informazione o aiuto legate all’emergenza Covid».
In conclusione il colonnello Spoto ha ricordato come «La cultura della legalità è uno dei focus che noi carabinieri abbiamo molto a cuore e vogliamo portare questo tema negli istituti scolastici anche se quest’anno la nostra presenza è stata molto limitata causa Covid. Abbiamo però fatto qualche incontro con oltre 1700 studenti con i quali ci siamo potuti confrontare».
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