Area Urbana
Stop alle feste in piazza e discoteche chiuse. Salta anche il concerto di Aiello a Rende
Niente feste in piazza e discoteche chiuse fino al 31 gennaio. Di conseguenza salta il concerto di Aiello a Rende. I gestori “Governo delittuoso, siamo distrutti”
COSENZA – Le misure del Governo più restrittive per il periodo natalizio stravolgono i piani. Il nuovo decreto prevede innanzitutto lo stop a tutti gli eventi e le feste previste in piazza e i concerti all’aperto fino al 31 gennaio in tutta Italia per evitare assembramenti. Una misura presa anche per uniformare le varie decisioni che erano state già adottate da regioni e sindaci. Ma la doccia fredda è arrivata in serata quando, a sorpresa, nel corso della conferenza stampa convocata per illustrare il decreto appena varato dal Cdm, il ministro della Salute Roberto Speranza ha spiegato che “fino al 31 gennaio prossimo le attività di sale da ballo e discoteche e attività similari resteranno chiuse“. Come si legge anche nel comunicato di Palazzo Chigi, non solo fino a quella data “sono vietati gli eventi, le feste e i concerti, comunque denominati, che implichino assembramenti in spazi all’aperto”, ma “saranno chiuse le sale da ballo, discoteche e locali assimilati, dove si svolgono eventi, concerti o feste comunque denominati, aperti al pubblico”. Dunque una scelta che è stata fatta durante il Cdm perché nella bozza era previsto che chi volesse andare ad una festa in un locale o a ballare in discoteca dovesse aver fatto il booster o avere un tampone negativo se ancora in attesa della terza dose.
Di conseguenza l’unico evento promosso in piazza nell’area urbana cosentina, ovvero il concerto di Aiello a Rende, la notte di San Silvestro è annullato. Nei giorni scorsi alcuni cittadini rendesi e non solo, si erano già opposti e avevano duramente criticato la decisione del Comune di organizzare il concerto in piazza preoccupati per l’escalation di casi covid. Preoccupazione raccolta anche dalla minoranza. Il decreto però parla chiaro: stop a tutti gli eventi e le feste previste in piazza e i concerti all’aperto fino al 31 gennaio in tutta Italia per evitare assembramenti.
Discoteche sul piede di guerra: “pietra tombale sul settore”
“Siamo distrutti”. Così i rappresentanti della categoria spiegano: “cancellato un comparto di 200mila persone, ci spieghino perché loro, e solo loro, devono restare a casa“. Gianni Indino, presidente Silb dell’Emilia Romagna ha dichiarato: “trovo intollerabile che si cerchino di risolvere i problemi del Paese sulla pelle di queste persone e queste imprese. Si è cancellato un intero comparto produttivo del nostro Paese. Da oggi 200mila persone sono a casa senza sapere il motivo per cui loro e solo loro sono a casa e non potranno lavorare. Trovo intollerabile che sulla pelle di queste persone e di queste imprese si cerchino di risolvere i problemi del Paese. Intanto oggi il sindacato si riunirà “per trovare una condivisione su azioni da intraprendere perché si ponga fine a questo comportamento delittuoso nei confronti del nostro settore”.
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