Italia
Escalation di contagi, il Governo corre ai ripari. Terza dose a 4 mesi e Green pass ridotto
La decisione sarebbe legata all’opportunità di rafforzare la risposta immunitaria anche in seguito all’arrivo della variante Omicron
ROMA – Anticipare la terza dose da 5 a 4 mesi: l’ipotesi già esaminata a livello tecnico e per la quale si attende il via libera dell’Aifa, sarebbe – secondo quanto si apprende da fonti qualificate – di prossima approvazione. La decisione sarebbe legata all’opportunità di rafforzare la risposta immunitaria anche in seguito all’arrivo della variante Omicron. In Italia non si arresta la curva del contagio ed oggi si è registrato un nuovo picco di casi: 36.293 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute mentre le vittime sono state 146 in un giorno, 7 in meno di ieri. Sono 402.729 gli attualmente positivi, 18.585 in più rispetto a ieri. Effettuati 779.303 tamponi molecolari e antigenici con il tasso di positività salito al 4,6%, in aumento rispetto al 3,6% di ieri.
“Domani dalla cabina di regia usciranno delle indicazioni. È chiaro che da una parte saranno possibili divieti e restrizioni, come le mascherine all’aperto e ovunque in Italia. L’altra novità “potrà essere l’anticipo della terza dose. Sappiamo che a cinque mesi cala l’efficacia del vaccino, magari si potrà anticiparla o ci sarà la possibilità di prenotarla per alcune fasce d’età. È possibile che si pensi a una riduzione” della durata “del green pass”. A dirlo è il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, a Videolina. E sulle prossime festività ha ribadito che “Natale ‘con i tuoi’, magari in forma quanto più ristretta possibile. O Natale tra vaccinati, o tra vaccinati e tamponati. Natale con quelle norme di sicurezza che oggi abbiamo imparato ad attuare. Se mai dovessero esserci tantissimi contagi o ospedali sovraccarichi, la scuola non è il problema, ma è tutto quanto il resto. Quando hai aree del Paese che passano dal giallo, all’arancione al rosso il problema è la chiusura. E non la chiusura o il ritardo della scuola ma il blocco in una determinata area”.
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