Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Sit in degli infermieri precari alla Cittadella: “eroi usa e getta”

Calabria

Sit in degli infermieri precari alla Cittadella: “eroi usa e getta”

L’USB intende dar seguito alla protesta fino a quando tutti i lavoratori e tutti calabresi non avranno riconosciuto il diritto al lavoro e alla salute. L’appello ad Occhiuto: “L’azienda zero è la risposta ad una domanda che nessuno ha fatto”

Pubblicato

il

CATANZARO – Non siamo “infermieri eroi usa e getta”. Protesta questa mattina davanti la Cittadella regionale degli infermieri precari. Per loro l’unico piano concreto per migliorare la condizione del sistema sanitario regionale è stabilizzare i lavoratori precari, scorrere le poche graduatorie in essere e avviare immediatamente nuovi concorsi. Stamattina infermieri e operatori sanitari aderenti all’Usb e al sindacato Nursing Up hanno attuato un sit in nei pressi della cittadella regionale a Germaneto: “Non servono nuove maxi aziende, super commissari e manager venuti da fuori, per garantire ai calabresi il diritto alla salute servono infermieri, medici, tecnici, oss servono mezzi e risorse. Serve che chi lavora adesso negli ospedali possa continuare a farlo magari senza la spada di Damocle di un contratto continuamente in scadenza”.

In particolare sono infermieri, molti dei quali cosentini, in scadenza al 31 dicembre che chiedono la proroga dei contratti: “siamo stati reclutati con un avviso Covid ma ora chiameranno per i posti vacanti quelli delle graduatorie e noi precari saremo buttati fuori senza proroga. Altri colleghi sono stati assunti nei reparti Covid che dipendono dall’emergenza. Non siamo infermieri usa e getta da usare solo per la pandemia. In tutta Italia stanno prorogando i contratti tranne qui in Calabria, nonostante siamo in emergenza”.


Secondo i dati della corte dei Conti infatti – sottolinea l’USB Calabria – sono quasi 1500 i nuovi precari assunti durante l’emergenza Covid in Calabria, e a questi va aggiunto tutto il precariato storico presente prima della pandemia. Un vero e proprio esercito di invisibili che ha garantito e garantisce le cure ai Calabresi, un esercito invisibile che lavora nei reparti, sulle ambulanze negli ambulatori. Un esercito di precari che quotidianamente da risposte alle esigenze di cura dei calabresi sacrificandosi e pagando sulla propria pelle un sistema sanitario divorato da gli interessi della politica e dei privati.Un esercito di lavoratori ricattabili comodissimo durante le campagne elettorali per tutti quelli che promettono mari e monti quando è il momento di cercare voti”.

Occhiuto mantenga le promesse

“Ci chiediamo dove siano finite le promesse fatte da Occhiuto durante l’ultima campagna elettorale, quando andava dicendo che avrebbe abolito il precariato nelle regione, che la sanità era il primo punto della sua agenda. Adesso che Occhiuto ha il potere di agire – chiedono i manifestanti – sia come presidente che come commissario all’emergenza sanitaria, nulla si muove in questa direzione, se non una raffazzonata maxi azienda che non cambia nel concreto una situazione disastrosa. L’azienda zero è la risposta ad una domanda che nessuno ha fatto, mentre vengono puntualmente disattese le risposte alla domanda di salute dei Calabresi e le richieste di un lavoro stabile da parte dei lavoratori”.

Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA