Calabria
Sanità, Occhiuto: “in 12 anni commissari non hanno neanche quantificato il debito”
Il punto sulla situazione sanitaria in Calabria. Roberto Occhiuto: “320 mln l’anno per calabresi che si curano fuori, è inaccettabile”
CATANZARO – “La Calabria spende 320 milioni di euro all’anno per i nostri corregionali che vanno a curarsi in altre regioni perché la nostra non riesce ad assicurare loro le cure: è una cosa inaccettabile”. Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un’intervista al Tg4 che ha annunciato la nascita, domani, di ‘Azienda zero‘: “un cervello della sanità calabrese – ha spiegato – per fare tutti gli adempimenti che le Aziende sanitarie non riescono a fare”. “Sto lavorando per fare la ricognizione del debito sanitario della Calabria. In 12 anni i commissari mandati dal Governo non hanno neanche quantificato il debito”.
Vaccinazioni
“C’è la possibilità di fare bene e lo stiamo dimostrando in questi giorni. Il generale Figliuolo ha dato alle Regioni dei target per le vaccinazioni. In Calabria, grazie al contributo dei medici, degli infermieri e forse anche del presidente della Regione, che ha tenuto sotto pressione i commissari delle Aziende sanitarie, abbiamo sistematicamente superato questi target”.
Sabato, sottolinea Occhiuto “dovevamo inoculare 10 mila dosi. Ne abbiamo fatte 19 mila. Oggi, domenica, ne dovevamo fare 9 mila. Bene, 9 mila dosi le avevamo già somministrate alle 17 e chiuderemo con circa 14 mila inoculazioni. Per fare tutto questo ho creato degli hub vaccinali, ad esempio nei centri commerciali, e ho chiesto a Comuni in cui avevamo una percentuale ridicola – a Platì e a San Luca, in provincia di Reggio Calabria, avevamo solo il 29 e il 30% di vaccinati – di incentivare le inoculazioni per non incorrere nel rischio ‘Zona rossa’. E lo stanno facendo: mercoledì inaugureremo un nuovo centro vaccinale proprio a Platì”.
Occhiuto commissario della Sanità “voglio fare della crisi un’opportunità”
“La sanità in Calabria, negli ultimi 12 anni, è stata governata da commissari mandati come se si trattasse solo di vigilare su un sistema ingovernabile, a causa della corruzione o della ‘ndrangheta. Molte volte però la ‘ndrangheta, che fa schifo, diventa anche un alibi per abbandonare la nostra regione a se stessa”.
“Allora ho chiesto al Governo – ha aggiunto – di nominarmi commissario per la sanità: voglio assumermi la responsabilità di fare della crisi un’opportunità per riformare il sistema sanitario calabrese. Nel giro di qualche giorno ho aumentato i posti letto in terapia intensiva di una decina di unità. Purtroppo solo riorganizzando le risorse a nostra disposizione: mancano anestesisti, mancano rianimatori”.
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