Area Urbana
Unical: dossier su molestie e discriminazioni, Fem.in. “accolte le nostre proposte”
Ieri l’incontro tra una rappresentanza di Fem.in, il Rettore dell’Università Leone, la Delegata alle Pari Opportunità e la Presidente del CUG di Ateneo
RENDE (CS) – E’ durato oltre due ore l’incontro tra una rappresentanza di Fem.in. (sei in totale, di cui quattro studentesse Unical e una studentessa internazionale), il rettore dell’Università della Calabria, la delegata alle Pari Opportunità e la presidente del CUG – Comitato Unico di Garanzia dell’Ateneo durante il quale è stato presentato e ampiamente discusso il Dossier contenente le segnalazioni del collettivo Fem.in.
Il dossier racconta i casi di molestie sessuali sia da parte di personale interno all’ateneo che da persone esterne all’università che frequentano la zona, ma anche casi di discriminazione di studenti disabili, stranieri e transgender. All’interno ci sono anche numerose proposte che sono state accolta dal rettore il quale, spiega il movimento “ha mostrato un atteggiamento incoraggiante, dimostrando il pieno riconoscimento della veridicità di tutte le segnalazioni”.
La quasi totalità delle proposte presentate da Fem.in. è stata accolta e verranno discusse nel dettaglio negli incontri successivi. Tra queste ci sono la riapertura dello sportello antiviolenza e discriminazioni, della biblioteca Nosside, il ripristino del corso di autodifesa presso il CUS, la revisione del codice Antimolestie, l’adeguata comunicazione dei servizi presenti in ateneo relativi alle pari opportunità (tra cui le modalità di avvio della carriera alias, che risulta essere già attiva da quest’a.a.). E ancora indagini periodiche, corsi obbligatori per personale tecnico-amministrativo (nonostante non sia possibile imporli ai docenti). “Nonostante gli innegabili ostacoli amministrativi e burocratici – spiegano le Fem.in. – alcuni provvedimenti sono stati già presi nei confronti delle persone segnalate e noi promettiamo di prenderne altri, nelle nostre modalità, nel caso in cui tali soggetti continuassero a mettere in atto comportamenti violenti e/o discriminatori”.
Social