Calabria
Il centrodestra si prende la Regione. E il centrosinistra sogna la rivincita a Cosenza
Il centrodestra spera di riconfermare la forza sperimentata alle regionali. Ma il centrosinistra è confortato dalla ritrovata unità e dall’appoggio di diversi sconfitti
COSENZA – La disfatta del centrosinistra calabrese alle elezioni regionali pesa ancora come un macigno e tra le fila della coalizione il sogno della rivalsa a Cosenza sembra farsi strada con il ballottaggio di domenica e lunedì prossimi per l’elezione del sindaco di Cosenza. Un’occasione, per il partito guidato da Enrico Letta, che suggellerebbe la rivincita sul centrodestra con la vittoria dell’avvocato Franz Caruso. Così la campagna elettorale prosegue tra big politici che scendono in piazza a sostegno dei candidati. Oggi a Cosenza il presidente della Regione Roberto Occhiuto ha partecipato ad un evento per sostenere Francesco Caruso mentre Francesco Boccia, commissario della federazione provinciale di Cosenza, è ritornato per Franz Caruso in un incontro nel pomeriggio.
La città dei bruzi non è soltanto l’unico capoluogo di provincia calabrese al voto, ma è la città di Roberto Occhiuto, il presidente neo eletto che ha distanziato con il 55% dei consensi la candidata di PD ed e M5S Amalia Bruni, bloccata a un deludente 27%, ed è amministrata dal fratello nel neogovernatore, Mario.
Dem e grillini, separati al primo turno, hanno trovato la convergenza su Franz Caruso che tenterà di battere Francesco Caruso, suo omonimo candidato del centrodestra. Francesco Caruso, ha totalizzato 13.132 voti, pari al 37,43%; Franz Caruso ha avuto 8.342 voti, pari al 23,78%. Il divario è considerevole: il centrodestra spera di confermare la forza elettorale sperimentata alle Regionali con la netta vittoria di Occhiuto nella più grande provincia calabrese ma il centrosinistra è confortato, oltre che dall’unità ritrovata fra democratici e grillini, dall’appoggio politico a favore di Franz Caruso da parte di molti contendenti sconfitti (da Bianca Rende a Francesco de Cicco e Fabio Gallo) che, almeno in teoria, cambierebbero lo scenario.
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