Area Urbana
Cosenza: green pass in bar e palestre al chiuso, la protesta di un’esercente
Da oggi entrano in vigore i divieti d’ingresso nei luoghi al chiuso e in quelli all’aperto con assembramenti senza certificato verde
COSENZA – “Sono vaccinata, ma sono contro le discriminazioni. Noi adottiamo i protocolli di sicurezza da oltre un anno, ma chi non si è vaccinato per motivi personali va rispettato e non discriminato. Sono per la legge, ma contro le incoerenze”.
Lo ha detto Giovanna Mirabelli, titolare di un bar su corso Mazzini, che ha protestato contro l’entrata in vigore da oggi delle nuove regole anti-contagio. In tutti i luoghi al chiuso e in quelli in cui c’è il rischio di assembramento è necessario esibire il green pass, il documento che attesta l’avvenuta vaccinazione (ciclo completo o una dose, guarigione dal Covid, tampone antigenico o molecolare con esito negativo effettuato nelle 48 ore precedenti).
“Il green pass non è una soluzione – ha poi concluso la Mirabelli – perché avere la certificazione verde non esclude la possibilità di infettare altre persone. In realtà posso essere positiva asintomatica e avere il green pass, quindi, entrare in un locale, ma potenzialmente infettare altri. È una contraddizione in termini. Questa nuova regola è assurda. Inoltre, io sono una barista, ma non una guardia e non ho l’autorizzazione per la visione dei dati personali. Devono rendere obbligatorio il vaccino se vogliono risolvere il problema”.
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