Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

“Oi morir a Belùn”. Dopo il nostro interesse, la storia di Giovanni commuove l’Italia

Archivio Storico News

“Oi morir a Belùn”. Dopo il nostro interesse, la storia di Giovanni commuove l’Italia

Pubblicato

il

Martedì scorso facevamo nostro l’appello di Giovanni, 85 anni che è “bloccato” in Uruguay e al quale non viene concesso, per svariati motivi, nemmeno l’esaudimento dell’ultimo desiderio: “Oi morir a Belùn”. Lui vuole morire a Belluno, nella sua terra d’origine”.

L’appello è stato raccolto anche dal signor Gustavo che ha avuto la squisitezza di scriverci per cercare di capire cosa si può fare, insieme, per Giovanni. Di seguito riportiamo le preoccupazioni di Gustavo:

 

Al direttore responsabile di qui Cosenza:

Buongiorno, mi chiamo Gustavo Salato, nato a Montevideo, da nonni Italiani del Piemonte, Regione dove abito da 37 anni. Le scrivo a riguardo della vicenda di questa persona di cui lei ha pubblicato un articolo sul suo giornale quicosenza.it”. La notizia, a noi raccontata da una famiglia calabrese che vive in Uruguay, naturalmente è stata pubblica anche in loco e, persino ieri ci dice Gustavo: “Nell’articolo letto stamattina ho visto che si è creato su Facebook un gruppo di gente di Montevideo, per aiutare la persona. Or bene, se leggo i giornali del Uruguay trovo che Giovanni racconta, che da tempo ha chiesto al consolato Italiano di Montevideo, di trovarle la maniera di ritornare, a Belluno. Cioè in poche di parole di pagarle il biglietto di ritorno. Ma che il consolato non acconsente perche Giovanni non avrebbe più nessun parente in Belluno e nemmeno dove stare. Lui da tempo protesta davanti al consolato Italiano. E diverse volte, su segnalazione del consolato stesso, è stato ritirato e accompagnato dalla polizia in un luogo di ricovero per indigenti. Da quelle parti ora è inverno e fa freddo. Ma le notizie sono discordanti, e per questo ho chiesto poco fa, come dicevo, di mettermi in contatto con chi, la, sta cercando di aiutarlo in Montevideo. Giovanni, in sostanza quello che ha chiesto al consolato Italiano di Montevideo, non è una elemosina ma un atto dovuto, cioè un rimpatrio, che le sarebbe dovuto per legge e costituzione. Ma secondo lui il consolato nicchia da mesi, e allega che lui non avrebbe, ne casa ne parenti, ne i mezzi per vivere a Belluno”. A questo punto Gustavo si chiede: “Giovanni non sembra avere problemi con la giustizia ed ha un passaporto valido, Quindi non dovrebbe avere nessun problema per il rimpatrio”. Ma Gustavo concretizza anche il suo intervento: “cercherò di trovargli qualche appoggio a Belluno, mettendo al corrente la gente del posto, nel caso non lo sappiano già, ma non credo, anche perchè queste voci corrono, a volte anche troppo e forse non interpretate ne verificate”. Da questa giusta preoccupazione di Gustavo la richiesta alla nostra redazione: “Quindi le chiederei di sapere da quale fonte lei ha preso le informazioni che indicano che invece si tratta dell’Uruguay che le impedisce di uscire e magari perchè. Ma bisognerebbe sapere il motivo per il quale non riesce a tornare, e sopratutto da quali autorità dipende. E una volta stabilito questo, appoggiarlo da qui, perche chi di dovere agisca. Il suo giornale che se ne ha occupato di questo potrebbe avere un ruolo. Per questo le chiedo se le lei vuole interessarsi in maniera costruttiva, attraverso il suo giornale per cercare di sbrogliare la matassa. Io avendo un po di tempo libero tempo , mi ‘impegnerei a cercare le informazioni e notizie nella lingua di la, che parlo bene passandole a voi , magari tradotte e corrette negli errori del traduttore, e che se ritenete le potete pubblicare”.

 

Cortesi saluti Gustavo Salato

 

Leggi anche: “La burocrazia nega l’ultimo desiderio a Giovanni”

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA