Il Miur, in collaborazione con Agiscuola, promuove la realizzazione del “Festival del laboratorio teatrale nelle scuole” momentaneamente rivolto alle scuole secondarie di II grado.
COSENZA – Lo scopo è quello di monitorare quante siano le scuole secondarie di II grado che abbiano un laboratorio teatrale, indipendentemente dal testo che, come ogni anno, sarà pronto e rappresentato negli ultimi giorni prima delle vacanze estive. L’Agiscuola (sono già sei anni che a Roma il Festival viene realizzato con grande partecipazione di scuole e di pubblico) ha trasformato gli spettacoli teatrali preparati dagli istituti in un vero e proprio concorso, indipendentemente dal tema trattato, mettendo a disposizione un teatro in cui, davanti a una giuria di esperti e di componenti del Miur, gli spettacoli verranno presentati e un teatro per la cerimonia finale di premiazione. Il Miur, in accordo con Agiscuola, ha scelto tre città una al nord, una al centro e una al sud: Cremona, Roma e Cosenza. Nell’ambito delle richieste che quest’ anno arriveranno saranno scelte dieci produzioni che, durante le giornate del Festival, verranno rappresentate al Teatro messo a disposizione alla presenza del pubblico delle scuole, che potrà entrare a titolo gratuito (fino ad esaurimento posti) e alla giuria che deciderà le tre migliori rappresentazioni, come spettacolo, alle quali verranno consegnati un primo, un secondo e un terzo premio.
In questo contesto nazionale il liceo scientifico “Fermi” è stato scelto tra le dieci migliori produzioni e ne ha avuto ufficiale conferma dall’ A.N.E.C ( Associazione Nazionale Esercenti Cinema Sezione Calabria Agiscuola Calabria). Pertanto la rappresentazione dal titolo “U Principicchiu”, con la regia di Lindo Nudo, andrà in scena questo pomeriggio alle 16:30 presso il Cinema Teatro Italia. Destinato ai bambini, inclusi tutti i grandi che sono stati bambini – e lo sono rimasti in fondo al cuore – Il piccolo principe – è una fiaba sul mistero della vita e dell’universo. L’incantevole personaggio del piccolo principe fa parte della nostra infanzia con la sua meravigliosa storia. Sceso sulla terra da un asteroide sconosciuto, dove ha lasciato una rosa bella ed esigente, la meraviglia di quarantatre tramonti che appaiono di seguito nello stesso giorno, tre vulcani e un minaccioso baobab, che potrebbe impadronirsi del suo minuscolo regno, s’imbatte in un pilota appiedato nel deserto del Sahara.
Ha già incontrato individui stravaganti, coi quali non è riuscito a comunicare: il re isterico privo di sudditi, l’ubriacone e la sua tristezza, il vanesio che non trova adulatori, il lampionaio che deve obbedire alla sua consegna e il geografo che ignora il mondo di cui vanta la conoscenza. Solo con l’aviatore potrà iniziare un dialogo e stabilire un’intesa basata su affinità per altri incomprensibili, sul fatto, per esempio che entrambi sono convinti che ”l’essenziale è invisibile agli occhi”. A lui racconterà i suoi strani e divertenti incontri del pianeta terra: un serpente, un roseto, un controllore, un venditore di pillole per la sete e soprattutto la volpe con il quale costruirà un intensissimo legame di amicizia. Presto, però, la nostalgia e il richiamo della rosa e dei quarantatre tramonti prenderanno il sopravvento e il bambino sceglierà il morso del serpente come biglietto di ritorno a casa. In scena 27 alunni dalla prima alla quinta classe.