Rosa Landi, originaria di Palmi, è stata uccisa dal marito a Genova. L’uomo: “Voleva lasciarmi”
GENOVA – Stava parlando al telefono con il figlio Andrea, quando è stata colpita a morte da cinque colpi di pistola sparati dal marito. E’ quanto accaduto ieri sera a Rosa Landi, 59 anni, originaria di Palmi, in provincia di Reggio Calabria, ma residente a Genova con il marito Ciro Vitiello di 64 anni. L’uomo, dopo aver compiuto il gesto, ha subito avvertito la polizia che, giunta sul posto insieme ai sanitari del 118, ha constatato il decesso della donna. L’uomo, che deteneva regolarmente 5 pistole, ha rivelato agli agenti che sua moglie aveva deciso da tempo di lasciarlo. E’ finito in manette con l’accusa di omicidio volontario. La casalinga infatti avrebbe voluto separarsi dopo 40 anni di matrimonio e lo aveva scritto anche sulla sua pagina Facebook.
“Se una persona mi delude non litigo, non alzo la voce, non cerco di comprendere perché sarebbe tempo perso. Ma lo allontano piano piano, silenziosamente”. Rosa aveva deciso di non accettare più i tradimenti del marito, aveva cominciato ad uscire da sola con le amiche e si era iscritta a un corso di ballo liscio. Era ormai pronta per la sua nuova vita indipendente. “A volte ho solo voglia di andarmene lontano da tutti. A volte ho voglia di non esistere più per nessuno”. La rete era la sua bacheca, un mondo parallelo, in cui postava pensieri e aforismi. Esprimeva anche la sua rabbia, parlava con gli amici della realtà che viveva e sopportava, i riferimenti alle “scappatelle” del marito non erano mai chiari per pudore.
“Una donna capace di ironia e umorismo sarà sempre più bella di una che la bellezza ce l’ha ovunque, tranne nel cervello”. Il marito, ex dipendente delle pompe funebri, era un uomo autoritario, anche con i due figli che ormai hanno 40 e 43 anni e non esitava a minacciare di morte la moglie. Sabato sera durante l’ennesima lite ha telefonato al figlio, che ha assistito in diretta all’omicidio. “Papà è fuori di testa, ho paura”. Vitiello l’ha quindi raggiunta alle spalle e le ha scaricato addosso cinque colpi calibro 22. Poi ha chiamato la polizia. La famiglia era al corrente delle continue minacce subite dalla donna, ma nessuno le avrebbe mai consigliato di sporgere denuncia. Anche solo una segnalazione, avrebbe portato al ritiro delle armi.