COSENZA -L’incontro ha il fine di sensibilizzare il mondo femminile e favorire la conoscenza di questa malattia, spesso avvolta da un velo di omertà.
Un evento che, anche quest’anno, vede partecipare Cosenza alla settimana nazionale della “consapevolezza dell’endometriosi”. Sette giorni di iniziative, in diverse città, per divulgare capillarmente le informazioni su una patologia sempre più diffusa tra le donne in età fertile. A Cosenza – molto attiva nell’opera di sensibilizzazione che deve necessariamente accompagnare una problematica spesso manifestata dalle donne al proprio medico quando è già in una fase avanzata.
L’appuntamento è per sabato 7 marzo, alle 17,00, nell’Auditorium Guarasci del Liceo Telesio e, bissando il fortunato cliché della passata edizione, si presenta col titolo “Endometriosi e Arte: che spettacolo di conferenza!”, felice sintesi tra interventi tecnici e performance artistiche per trattare, anche con un pizzico di leggerezza, una problematica che sulla vita di tante donne pesa come un macigno. Sul palco dell’Auditorium, dove farà da padrona di casa Debora Falcone, volontaria AIE e ‘mater’ dell’iniziativa, si avvicenderanno Giovanni Scambia, Professore Ordinario di Ginecologia e Ostetricia e Direttore del Dipartimento Tutela della Salute della Donna e della Vita Nascente dell’Università Cattolica di Roma; Carlo Zanolini, radiologo di primo livello presso l’Ospedale Annunziata di Cosenza e responsabile “Tecnologie ad alta complessità”; Raffaella Delfini, ginecologa e psicoterapeuta presso l’Ospedale IDI di Roma; Cecilia Gioia, psicologa psicoterapeuta e responsabile dell’Ambulatorio per il benessere psicofisico della donna presso la Casa di Cura Sacro Cuore di Cosenza. Le relazioni mediche saranno intervallate dalle performance di Giorgio Lopez, Rossella Celindano, Orsetta Foà ed Elisa Brown & Friends, con la regia di Dora Ricca.
L’evento ospiterà Jacqueline Veit, Presidente dell’AIE; i consiglieri Natalia Faranda e Margherita Iellamo, che interverranno sull’esperienza dell’Associazione, insieme alla volontaria Emira Chimenti. «La Awareness Week ha un significato simbolico molto forte, commenta la presidente nazionale AIE Jacqueline Veit. Conoscere significa avere gli strumenti per affrontare con consapevolezza ciò che accade nel proprio corpo, sapersi allertare ai primi sintomi sospetti e ricorrere a cure mediche adeguate. Non essere in grado di terminare un corso di studi o di conservare il posto di lavoro, dover rinunciare ad una professione e alla carriera, hanno ovviamente un impatto negativo sulla vita della donna sul piano economico e personale e quindi sull’intera società. Occorre abbattere il muro di silenzio e i pregiudizi che circondano questa malattia». Saranno presenti, ad accogliere il pubblico, alcune donne affette da endometriosi che frequentano il gruppo di auto aiuto ‘Gomitolo Rosso’, formatosi presso la casa di cura Sacro Cuore che lo ospita in forma assolutamente gratuita. Era proprio questo l’obiettivo della passata edizione, che può dirsi dunque realizzato. Quest’anno, l’intento è quello di dare vita ad un progetto che coinvolga gli studenti delle scuole.