CASSANO ALLO IONIO (CS)  – “La situazione carceraria in Italia provoca molte domande per tutti. Certamente l’attenzione che dobbiamo avere per la certezza della pena ma anche le pene alternative e anche come garantire che il carcere sia per la rieducazione, per la riparazione e che non sia mai soltanto punitivo. Poi c’è il problema del sovraffollamento che appesantisce le condizioni di vita estremamente difficili e anche di lavoro per la polizia. Speriamo che le decisioni siano nella direzione giusta per allegerire ma anche per una giustizia che guardi sempre la liberazione perché questa è la vera sicurezza. La sicurezza è sempre quella di aiutare il fine della detenzione che è sempre riparativo”. Lo ha detto il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo metropolita di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, a margine della consegna del premio nazionale “Giorgio La Pira – Città di Cassano” avvenuta nella cattedrale di Cassano.
Zuppi: “cappa ‘ndrangheta dia la forza per contrasto forte”
 “La presenza della ‘ndrangheta in Calabria è una cappa ma può fornire anche una grande consapevolezza, cioè può dare la forza, l’energia per dimostrare che la Calabria non è la ‘ndrangheta. Ci può essere tanta reazione, tanta determinazione che la presenza delle mafie sia contrastata, da una reazione forte dello Stato e ovviamente anche dei cittadini. Quindi pesa chiaramente che le mafie sfruttano le difficoltà, le fragilità del sistema e quindi si impadroniscono di spazi che purtroppo vengono lasciati. Però speriamo che la Calabria dimostri sempre che è capace di difendere il diritto e la giustizia”.
Zuppi, migranti devono essere salvati, ma garantire legalità
“Vediamo se ci sarà il giudizio. Abbiamo sempre fiducia nella giustizia, altrimenti sono soltanto speculazioni. Certamente dobbiamo tutti sempre fare di tutto perché non si muoia, perché nessuno muoia in mare. Questo non significa, come qualche esemplificazione ancora continua a indicare, che qui è la porta e che vengono tutti, no! Vuol dire che si salvino tutti e nessuno deve morire in mare. Poi c’è tutta la sfida della gestione di un fenomeno così complicato, così epocale come quello dell’immigrazione che è una sfida italiana, ma soprattutto una sfida europea e che richiede di uscire finalmente da una logica emergenziale perché è un’emergenza che dura già da 40 anni, quindi forse è inaccettabile che continuiamo a considerarla emergenziale. Una sfida che sappia affrontarla, garantendo davvero una lotta all’illegalità. Ma per garantire la lotta all’illegalità bisogna garantire la legalità”. A dirlo il presiente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo metropolita di Bologna, rispondendo alle domande dei giornalisti, a Cassano allo Ionio, sulla tragedia di Steccato di Cutro che provocò la morte di 94 persone – 35 erano minori – e sull’avviso di conclusione indagini notificato a 6 ufficiali, 4 della Guardia di finanza e due della Guardia costiera.
 
																											 
													
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