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Peste suina, Giansanti: «trovare le risorse nella legge di bilancio»

Italia

Peste suina, Giansanti: «trovare le risorse nella legge di bilancio»

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ROMA – I ministeri della Salute, dell’Agricoltura, della Difesa, il Commissario straordinario e le Regioni coinvolte dall’emergenza Peste Suina, hanno incontrato le Organizzazioni della filiera suinicola. Una riunione resa necessaria dopo le recenti infezioni in alcuni allevamenti in provincia di Pavia. Casi che confermano l’ingresso del virus nel comparto lombardo e davanti ai quali la Commissione Europea ha imposto all’Italia l’estensione della zona di protezione e di quella di sorveglianza alle aree interessate dai nuovi focolai. All’incontro ha partecipato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. Presenti il ministro della Difesa, Guido Crosetto, il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida e il Commissario straordinario per l’emergenza PSA, Vincenzo Caputo.

Confagricoltura giudica positivamente la decisione presa dal governo di avviare una cabina di regia con gli attori della filiera suinicola italiana. Positivo anche l’approccio al tema del contenimento della popolazione dei cinghiali allo stato brado. Su questo fronte è previsto un nuovo piano straordinario, finanziato con 3,5 milioni e che sarà in vigore fino a febbraio 2024. I suoi contenuti saranno sottoposti alle Organizzazioni. Il nuovo piano prevede tra i 600 e i 650mila abbattimenti, il doppio rispetto al numero previsto oggi. Verranno definite delle “zone non vocate” al cinghiale da individuare nelle aree di produzione suinicola dove si concentrerà l’attività di depopolamento. Nelle aree urbane si procederà invece con le catture. Secondo le previsioni si dovrebbe arrivare all’eliminazione di un milione di capi. «Per la Confederazione – prosegue Giansanti – si deve procedere senza esitazioni con il contenimento dei cinghiali, ben consapevoli che la popolazione ipotizzata da Ispra (1,3 milioni di esemplari), è largamente sottostimata».

Riguardo alla tutela degli allevamenti, per il presidente di Confagricoltura, «bisogna presidiare i confini, prendendo ad esempio il modello francese che ha previsto una cintura di salvaguardia a confine con la Slovenia». Altro punto fondamentale è la biosicurezza. «Molto è già stato fatto dagli allevatori e molto deve essere ancora fatto con il coinvolgimento di tutta la filiera. Inoltre – prosegue il presidente –, va individuato un unico punto di raccolta per lo smaltimento dei capi infetti. Non bisogna dimenticare le attività di prevenzione con screening a tappeto nelle aree di produzione vocate».

«Il ministro Lollobrigida ha ribadito la necessità di intervenire in modo tempestivo per limitare i danni ad un comparto, quello suinicolo, che vale 1,7 miliardi. Gli obiettivi contenuti nel nuovo piano straordinario sono ambiziosi e richiedono un nuovo approccio strategico e risorse adeguate da trovare anche nella prossima legge di Bilancio», conclude Giansanti.

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