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“Occhiu alla sanità”: 15 anni di commissariamento e il prezzo pagato dai calabresi nel libro inchiesta di Morrone

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“Occhiu alla sanità”: 15 anni di commissariamento e il prezzo pagato dai calabresi nel libro inchiesta di Morrone

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Occhiu alla sanità libro

COSENZA – Un “mutuo da 900 milioni di euro in cambio di niente”. È la sintesi amara che attraversa Occhiu alla sanità (Falco Editore), il nuovo libro di Emiliano Morrone, presentato a Cosenza nel corso di un incontro pubblico con l’editore Michele Falco, l’ex assessore regionale alla Sanità Doris Lo Moro e i deputati Simona Loizzo (Lega) e Nico Stumpo (Pd). A moderare il dibattito il giornalista Massimo Razzi.

Il volume indaga con rigore i quindici anni di commissariamento della sanità calabrese, ripercorrendo i nodi del Piano di rientro avviato nel 2010 e ancora in vigore. Un percorso che, secondo l’autore, ha lasciato in eredità solo tagli, emigrazione sanitaria e un debito pagato a caro prezzo dai cittadini.

Una proposta di “accordo transattivo”

Morrone sollecita una svolta politica e istituzionale, proponendo un vero e proprio accordo tra Regione e Stato: «Dopo 15 anni di Piano di rientro gestito dal ministero dell’Economia, lo Stato deve permettere alla Calabria di tornare al regime ordinario. La regione ha già pagato troppo», ha affermato.

Il giornalista ha ricordato le conseguenze del commissariamento: dal blocco del turnover, al mutuo da 900 milioni contratto con l’ex Tesoro, al dirottamento di 1,1 miliardi di fondi Fas, fino alle ingenti spese sostenute dalle famiglie per curarsi fuori regione.

I numeri che penalizzano la Calabria

Al centro del libro c’è anche la denuncia delle distorsioni nei criteri di riparto del Fondo sanitario nazionale. Una stortura che, secondo Morrone, sottrae alla Calabria circa 150 milioni di euro l’anno: «Ho analizzato decreti e documenti ufficiali – ha spiegato – le risorse negate sono enormi».

Occhiu alla sanità Voci dal dibattito

Nel corso della presentazione non sono mancati interventi critici e testimonianze. Doris Lo Moro ha ricordato la sua esperienza di ultimo assessore regionale alla Sanità prima del commissariamento: «La politica si è occupata troppo poco della Calabria e il commissariamento non ha risolto i problemi».

Più duro il giudizio di Nico Stumpo, che ha parlato di «privatizzazione strisciante e assenza di una visione per la sanità calabrese». Di segno diverso le parole di Simona Loizzo, che ha rivendicato «la realizzazione dei nuovi ospedali e la necessità di uscire al più presto dal Piano di rientro».

Un momento particolarmente toccante è stato l’intervento di Caterina Perri, vedova di Serafino Congi, che ha chiesto ancora verità e giustizia sulla morte del marito, invocando gli esiti dell’inchiesta interna dell’Asp di Cosenza.

Oltre i numeri, un impegno civile

Il libro non si limita a un’analisi tecnica, ma rivendica una precisa missione civile. Morrone scrive di aver voluto «smontare le semplificazioni sui disavanzi sanitari, affermare l’urgenza di archiviare il Piano di rientro, scuotere la politica e lasciare una testimonianza autonoma di giornalismo».

Non manca un affondo sull’Europa, accusata di aver imposto vincoli di bilancio «assurdi» mentre apriva i cordoni della spesa militare e fissava scadenze stringenti per gli investimenti del Pnrr.

Il messaggio finale è un invito alla responsabilità e al coraggio: «Ha un senso – si legge nelle ultime pagine – lasciare testimonianze audaci per un cambiamento vero e tangibile. Per il futuro dei giovani, per il bene del Paese».

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