CASTROVILLARI (CS) – Qualche mese fa l’inaugurazione, anzi, la messa in funzione delle nuove sale operatorie dell’ospedale di Castrovillari, che, dopo le diverse inaugurazioni avvenute negli anni, avrebbero dovuto portare ad un nuovo impulso all’attività chirurgica del Ferrari, che, proprio in quei giorni, si era fermata a causa di un problema con la vecchia sala.
Per essere utili le strutture, però, necessitano del personale che lavora all’interno. In questo momento, però, all’ospedale della città del Pollino, le cose non vanno in questa direzione. E’ stata infatti sospesa ogni attività urgente pomeridiana e notturna del Reparto di Chirurgia generale. A causare questa interruzione la carenza di medici anestesisti, dopo che uno dei pochi rimasti è stato costretto ad alzare bandiera bianca a causa di problemi di salute.
Un deficit che aveva già causato lo stop delle operazioni programmate e che ora porta ad una nuova più grave sospensione: se un paziente dovesse arrivare, quindi, all’ospedale di Castrovillari dopo le 14 con una patologia che necessita di un intervento chirurgico, l’unica opzione sarebbe il trasferimento in altro ospedale.
A rendere noto l’accaduto è stato il consigliere regionale Ferdinando Laghi: “Non è semplicemente accettabile -ha detto Laghi- che Reparti e Servizi di un Ospedale spoke, quello di Castrovillari, che dovrebbe servire adeguatamente tutto il centro-nord Calabria, non funzionino o funzionino a scartamento ridottissimo per pazienti che legano la loro possibilità di sopravvivenza all’adeguatezza, ma anche alla tempestività delle cure.
È imperativo che si intervenga, da parte dei Vertici dell’ASP, a tamburo battente, anche perché la riduzione del numero dei Medici anestesisti rianimatori -ha continuato il Capogruppo alla Regione di “De Magistris Presidente”- rischia di innescare un “effetto domino”, con ulteriori gravissimi disagi.
Non è possibile -ha concluso Laghi- assistere a questa progressiva debacle della sanità pubblica del territorio Esaro-Pollino-Sibaritide, vera e propria negazione del diritto alla salute dei cittadini».
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