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Licenziato per ritorsione, il giudice annulla il provvedimento aziendale

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Licenziato per ritorsione, il giudice annulla il provvedimento aziendale

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CASTROVILLARI (CS) – Con sentenza emessa lo scorso 17 marzo, il giudice del Lavoro del tribunale di Castrovillari ha dichiarato nullo il licenziamento intimato dalla Ias Touring a G. F., avendo accertato ed acclarato la natura ritorsiva del provvedimento aziendale che, per circa cinque anni, ha privato il lavoratore del proprio lavoro e della correlata retribuzione. Lo ha reso noto – con un comunicato – FAISA-CISAL Cosenza a cui il lavoratore è associato.

“La Società – scrive la sigla sindacale – con atto chiaramente ritorsivo nei confronti del lavoratore in parola, ha inspiegabilmente ed inopinatamente «nascosto», per circa otto mesi, le contravvenzioni allo stesso, elevate dal sistema di rilevamento elettronico della velocità sulla tratta alla quale era stato adibito per lungo tempo – a seguito di reintegra da un primo, altrettanto nullo licenziamento – vedendosi negato il diritto a turnare con i propri colleghi su tutte le autolinee esercite dalla Società datrice, nonché quello di contestare le presunte contravvenzioni al codice della strada. Tutti gli elementi di prova finalizzati a far emergere la natura ritorsiva del licenziamento sono così stati riscontrati  dal giudice nell’argomentare il proprio convincimento circa la nullità del licenziamento e la conseguente reintegra nel posto di lavoro del dipendente illegittimamente sanzionato dall’azienda con un provvedimento chiaramente spropositato rispetto a quanto allo stesso contestato”.

Purtroppo – ammonisce FAISA-CISAL Cosenza – il caso di G. F. non è isolato, risultando la stessa azienda già soccombente in analoghi precedenti giudizi.
Il sindacato nella nota sul caso specifico evidenzia: “Provvedimenti sanzionatori come quello annullato dal giudice di Castrovillari certamente non aiutano a costruire un percorso di dialogo e di benessere lavorativo in un’azienda che peraltro ci vede parte attiva nel rivendicare trattamenti salariali e sistemi organizzativi del lavoro perfettamente aderenti allo spirito del CCNL di settore, ad oggi non tali. La mancanza di ascolto e di propensione alla collaborazione con i rappresentanti dei lavoratori sta acuendo la vertenza in atto, della quale la sola Ias Touring è responsabile. Alla stessa datrice segnaliamo che i lavoratori non accettano le condizioni alle quali vengono allo stato tenuti in termini di servizio e di retribuzione, e men che meno intendono ratificare l’attuale organizzazione del lavoro che – secondo la Ias Touring – può essere concepita ed attuata secondo una lettura di comodo del CCNL e l’applicazione, motu proprio, parziale e tutta a vantaggio datoriale del contratto aziendale, che da tempo abbiamo disdettato. Speriamo che la recentissima decisione del Giudice del Lavoro sproni l’impresa a ravvedersi e a non più rendersi protagonista di iniziative di tal fatta, tanto in tema sanzionatorio quanto in relazione alla concertazione con parte sindacale alla quale ha sin qui preferito un atteggiamento da ciò chiaramente e strumentalmente disancorato”.

 

 

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