COSENZA – La città finisce in copertina. No, la cronaca, per fortuna, non c’entra niente, così come la copertina in questione
nè lo sperpero della mala politica, nè l’ennesimo caso di malasanità, nè qualche altro “cancro”. La copertina è quella di La Repubblica, o meglio l’inserto RViaggi, che offre ai lettori l’ideale percorso di una passeggiata per lo shopping cittadino tra gli itinerari artistici. Al Mab – il Museo all’aperto Bilotti – della città dei Bruzi, l’inserto RViaggi di Repubblica dedica una pagina definendolo «museo open air tra le vetrine». Il museo nasce con le donazioni del collezionista cosentino Carlo Bilotti, scomparso nel 2006, e del fratello Vincenzo morto lo scorso dicembre. Al turista e all’esperto d’arte Cosenza appare come una «città dai due volti»: quello antico rappresentato dal centro storico e quello più moderno che prende forma dalle opere del Mab. Al Museo all’aperto si arriva dopo aver attraversato corso Telesio e aver assaporato tradizioni e cultura della città del filosofo. E dopo una visita nella Cattedrale, dedicata a Santa Maria Assunta, consacrata nel 1222 alla presenza dell’imperatore Federico II, e nel neoclassico Teatro Rendano, inaugurato nel 1909 con l’Aida di Giuseppe Verdi, tappa obbligatoria è il “Gran Caffé Renzelli”, aperto dal 1803. Qui non si può non soddisfare il palato con il dolce tipico della casa: la “varchiglia alla monacale”, una morbida torta di mandorle e cioccolato preparata secondo un’antica ricetta della famiglia Renzelli. Scendendo da corso Telesio in pochi minuti si arriva in corso Mazzini dove lo sguardo è catturato da statue e installazioni artistiche. Le diciotto opere sono montate su un piedistallo in plexiglas che riproduce musica strumentale attraverso un sistema sonoro interno. L’itinerario creato dal Comune abbraccia l’isola pedonale. Proseguendo da piazza dei Bruzi si incontrano “I Bronzi di Riace” dell’artista estone Sasha Sosno: due pannelli rossi “bucati” dalle sagome dei Bronzi: attraverso il ritaglio si intravedere la strada che cambia a ogni istante, con i passanti incorniciati nell’opera. A piazza 11 Settembre fanno bella mostra due sculture dell’artista contemporaneo calabrese Mimmo Rotella: “Il Lupo della Sila”, simbolo della città e dell’altopiano che la sovrasta, e il bronzo fuso “Rinascita, l’Arte è Pace”, un insieme di libri e pagine che prendono il volo, è un’opera postuma all’attacco terroristico alle torri gemelle di New York. Più avanti si possono ammirare la “Grande bagnante” del siciliano Emilio Greco e l’opera di alcuni grandi artisti del Novecento: “Ettore e Andromaca”, bronzo fuso del metafisico Giorgio De Chirico; “San Giorgio e il Drago” del surrealista spagnolo Salvador Dalì; e “Il Grande cardinale seduto” di Giacomo Manzù, scultura che svetta tra le vetrine illuminate. L’itinerario si chiude in piazza Carlo Bilotti con “Quattro Paracarri” di Pietro Consagra, un maestro dell’astrattismo italiano. Ma Repubblica agli appassionati dell’arte consiglia di proseguire dopo la città dei Bruzi verso Acri: nel centro del paese c’è il Museo di arte contemporanea Silvio Vigliaturo, un artista locale, tra i massimi esperti internazionali di vetrofusione. Ora non resta che aspettare l’arrivo dei turisti.
