Accusati a vario titolo di spaccio di droga, usura, tentata estorsione e furti, gli indagati finiti in carcere nell’inchiesta “Mater”, davanti al GIP si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Tra oggi e lunedì gli altri interrogatori che riguarderanno le persone finite ai domiciliari
COSENZA – Giornata di interrogatori quella di ieri per gli indagati raggiunti dalla misura della detenzione in carcere a seguito dell’inchiesta “Mater” la maxi operazione anti droga scattata in città e nel suo hinterland due giorni fa e condotta dai Carabinieri di Cosenza su richiesta della Procura di Cosenza. Davanti al Giudice per le Indagini Preliminari di Cosenza, dottoressa Giuseppa Ferrucci, che si è recata in carcere sono comparsi Giuseppe Gozzi (48 anni), Carlo Spadafora (42 anni), Gabriele Pati (46 anni) e il figlio Salvatore Pati (25 anni), Manuel Esposito (22 anni), Carlo Bruno (23 anni), e Francesco Lo Polito (24 anni). Tutti gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. A loro carico pendono le accuse di spaccio di droga, fulcro centrale dell’inchiesta, mentre per Gozzi, Bruno ed Esposito c’è anche l’accusa di tentata estorsione ed usura.
Oggi invece nell’interrogatorio di garanzia per l’applicazione delle misure cautelari personali saranno ascoltati Enzo Bertocco (22 anni) e Francesco Mazzei (22 anni). Lunedì infine saranno sentiti tutti gli altri indagati raggiunti dalla misura dei domiciliari. Ricordiamo che l’inchiesta denominata “Mater”, partita dopo la denuncia ai carabinieri di una mamma di un piccolo pusher per salvarlo dai debiti di droga e dalle continue minacce del suo fornitore per non aver pagato le partite di droga ricevute, ha portato alla richiesta di 35 misure cautelare, di cui 10 in carcere, 16 ai domiciliari, 9 obblighi di dimora. Nei fatti è stato appurato come la città fosse stata divisa in zone di spaccio ed ognuna aveva un “capo bastone”. Via Panebianco, Vaglio Lise, Centro Storico, quartiere San Vito, via Reggio Calabria. Queste erano le zone in cui il referente della cosca controllava il territorio. Nel corso dell’operazione sono state sequestrate 4 pistole (una Beretta con matricola abrasa a Roggiano Gravina ritrovata nelle disponibilità di uno degli indagati), 13 chili di marijuana e 7 chili di hashish.