STRESA – Una giornata di commemorazione quella di oggi per celebrare il primo anniversario dal cedimento della funivia costato la vita a 14 persone. A Stresa sarà posata una lapide con i nomi delle 14 vittime e in latino la frase “A perenne ricordo”, nel punto esatto in cui la cabina numero 3 concluse la sua mortale corsa.
L’amministrazione comunale di Stresa ha invitato tutti i parenti delle vittime a partecipare e dopo la messa, un piccolo corteo dei soli parenti delle vittime, scenderà fino alla radura nel bosco per la benedizione del memoriale. Sarà una cerimonia sobria e in forma privata, per consentire ai partecipanti di vivere in modo intimo il proprio dolore.
Lo scorso anno, il 23 maggio 2021, era una domenica di sole e alle 12.30 la cabina numero 3 della funivia del Mottarone, dal versante piemontese del lago Maggiore sale fino ai 1.491 metri del monte che le dà il nome, si trasformò in una trappola mortale. A pochi metri dalla stazione di arrivo, il cavo trainante si spezzò e dopo essere scarrucolata indietro ad alta velocità, la cabina andò a sbattere contro un pilone, precipitando infine in un bosco. Morirono in 14. Si salvò solo un bimbo, il piccolo Eitan.
I nomi delle vittime incisi sulla stele di pietra
Oggi sarà collocata una stele di pietra nel punto esatto in cui la cabina numero 3 della funivia del Mottarone ha finito la sua corsa, il 23 maggio dello scorso anno. Su quella maledetta cabina era salita Serena Cosentino, 27 anni, di Diamante, in provincia di Cosenza. Aveva vinto una borsa di studio all’istituto di Idrobiologia del Cnr, a Verbania, e si era trasferita, per lavorare a un progetto sulla presenza di microplastiche nel Lago Maggiore. Insieme al suo fidanzato Mohammed Reza Shahisavandi, di trent’anni, iraniano di origine, che viveva, lavorava e studiava a Roma, si erano ritrovati per una gita sul Mottarone. I loro sogni e il loro futuro si è tragicamente interrotto nel bosco del Mottarone.