Calabria
I lidi che vietano di portare cibi e bevande da casa. Serve buonsenso, ma cosa dice la legge?
COSENZA – Il divieto di portare nei lidi cibi e bevande da casa non risparmia nemmeno le strutture che operano nella nostra regione. La lettera arrivata in redazione è di una nostra lettrice e solleva una questione spinosa che riguarda tutta l’Italia. Nei giorni scorsi si era recata al mare per una giornata di relax con la famiglia. Ha prenotato un lido con due ombrelloni e lettini. Per poter risparmiare qualcosa, visti i prezzi aumentati praticamente ovunque, ha deciso di portare in spiaggia panini fatti a casa, bevande e frutta che non ha però consumare e spiega il perché.
“Niente cibo da casa nei lidi. Chi ha ragione?”
“In un momento della nostra vita dove tutto costa il triplo – scrive Sofia – e con una famiglia monoreddito come la nostra, dopo aver già speso diversi ‘quattrini’ per due ombrelloni e i lettini, aver preso diverse consumazioni al bar, perché si sa che i bimbi piccoli sono molto esigenti, pensare di dover anche pranzare al ristorante non era una strada percorribile. Sia chiaro, nessuno è mai venuto sotto il nostro ombrellone a dirci che non potevamo mangiare il cibo portato da casa ma, oltre ad un cartello ben in vista all’ingresso della struttura, è stato più volte rimarcato ad un microfono il divieto di consumare sotto l’ombrellone cibi e bevande da casa. Risultato? Fatta eccezione per i bambini, che non potevano certo rimanere a digiuno, il panino mio e quello di mio marito è tornato a casa. Mi chiedo: come me molti visitatori potrebbero sentirsi frustrati da questa restrizione, specialmente se vogliono risparmiare denaro o desiderano godersi un pasto fatto in casa durante una giornata in spiaggia. Inoltre, conclude Sofia, alcune persone con esigenze alimentari particolari potrebbero trovarsi in difficoltà nell’accedere a cibi adeguati negli stabilimenti balneari. È davvero vietato mangiare cibi portati da casa?
Cosa dice la legge
Fin qui la lettera della nostra lettrice, ma cosa dice la legge? Hanno ragione gli stabilimenti balneari nel vietare il consumo di cibo o i bagnanti? Queste regole, spesso, sono oggetto di discussioni e controversie, solleva interrogativi riguardanti la tutela e ovviamente gli interessi commerciali dei gestori. Tra le ragioni più comuni per il divieto di portare cibi e bevande nei lidi, c’è la preoccupazione per l’impatto ambientale causato dai rifiuti abbandonati, in particolare contenitori di plastica e bottiglie. ma, prevalentemente ci sono una serie di interessi commerciali. Gli stabilimenti balneari potrebbero adottare il divieto per motivi economici. Vietare cibi e bevande spinge inevitabilmente i visitatori a consumare all’interno dei ristoranti e dei locali oramai presenti in quasi tutti gli stabilimenti, e contribuisce a mantenere in attività gli stabilimenti, consentendo loro di fornire servizi di qualità.
La spiaggia è un bene pubblico
La legge parla chiaro, è dalla parte dei cittadini e non dei concessionari degli stabilimenti. Non esiste alcuna norma che vieti l’introduzione di cibo e bevande dall’esterno, anche perché, come ricordato dall’articolo 822 del codice civile, la spiaggia è un bene pubblico che fa parte del Demanio statale. Cioè appartiene allo Stato e, quindi, anche ai cittadini. Una spiaggia data in concessione non diventa un luogo privato, ma resta demanio pubblico concesso al fine di fornire alcuni servizi come sarà quindi il noleggio di ombrelloni, sdraio e imbarcazioni. I beni demaniali sono dunque bene comuni, che appartengono a tutta la comunità. I lidi e gli stabilimenti balneari non hanno alcun potere di legiferare sui beni dello Stato.
Serve buonsenso e rispettare decoro e ambiente
Ovviamente, il consumo, deve avvenire rispettando l’ambiente e il decoro della spiaggia. Occorre quindi informare, sensibilizzare ed educare i visitatori sull’importanza di proteggere l’ambiente e incoraggiarli a rispettare le regole del lido per mantenere la spiaggia pulita. E ovviamente il consumo di cibi deve avvenire senza esagerare, apparecchiando ad esempio vere e proprio tavolate come avveniva decenni fa. Serve poi lasciare in perfetto ordine, senza immondizia, il proprio posto. E serve anche il buonsenso. Sono molti, infatti, i lidi che hanno preisto una zona dedicata ai pic-nic dove i bagnanti, che non utilizzano i ristoranti o i bar presenti nei lidi, possono pranzare consumando il cibo portato da casa. Il divieto di portare cibi e bevande nei lidi resta una questione complessa che coinvolge interessi ambientali, di sicurezza e commerciali. Trovare un equilibrio tra queste esigenze può essere difficile, ma è fondamentale per garantire che le spiagge rimangano luoghi accoglienti e sostenibili per tutti.
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