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Gratteri: «ho cercato di dare speranza ai calabresi. De Laurentiis mi ha regalato dei biglietti: li ho rifiutati»
NAPOLI – Durante la trasmissione Radio Goal, in onda su Radio Kiss Kiss Napoli, l’attuale Procuratore Capo di Napoli, Nicola Gratteri, che in una lunga intervista ha parlato dei suoi primi 3 mesi nel capoluogo campano, su domanda del conduttore De Maggio torna sull’episodio raccontato già lo scorso novembre a margine di un convegno. “Aurelio De Laurentiis ha fatto arrivare al mio ufficio dei biglietti omaggio per la partita del Napoli.
Io – racconta il magistrato – non sono mai entrato in uno stadio. Così ho chiesto alla mia segreteria di ringraziare De Laurentiis e di restituire i biglietti. I magistrati guadagnano bene e possono comprarsi tranquillamente il biglietto per lo stadio, così come per il teatro e per qualsiasi posto. Il biglietto si paga“. Poi la stoccata “mi ha mandato i biglietti perché sono il Procuratore di Napoli, ma se fossi stato un operatore ecologico di certo non me li avrebbe spediti. Io penso che ognuno di noi per essere credibile deve essere coerente tra ciò che dice e ciò che fa. Non deve essere coerente a corrente alternata”.
Gratteri fa poi un primo bilancio dei sui 100 giorni (si è insediato a fine ottobre) “li ho dedicati all’ufficio: entro la mattina e vado via la sera per cercare di capire i colleghi, la Polizia Giudiziaria e per fare quelle modifiche che possano velocizzare questa Procura. In questa città lavorano tra i migliori investigatori d’Italia e i magistrati sono di alto livello anche se serve più sinergia, velocità e interazione tra la Polizia giudiziaria e i magistrati”.
Il rapporto tra il procuratore e i giovani “dal 1989 vado a parlare nelle scuole ai ragazzi spiegando la non convenienza a delinquere, parlo il loro linguaggio perchè loro ti ascoltano solo se parli di argomenti che gli interessano come i vestiti, la macchina e gli orologi. Quindi bisogna iniziare e spiegare quanto si guadagna facendo il corriere di cocaina o l’idraulico. Mettiamola sul piano dei soldi, parliamo il loro linguaggio altrimenti non ti ascoltano. L’approccio dev’essere economico e materialistico. Cerco, appena posso, di andare a parlare ai giovani perchè mi sento utile. I ragazzi non sanno con chi parlare e i genitori, mediamente, sono egoisti. Ora pensiamo più a noi stessi, alla cura, facciamo sport, facciamo palestra, curiamo la ricrescita e le doppie punte mentre i bambini sono soli con internet. Bisogna parlare di più e comprargli meno cose ai giovani”.
“Ho cercato di dare fiducia e speranza ai calabresi”
Gratteri è tornato a parlare anche della sua Calabria “in quella regione ho cercato di dare fiducia e speranza ai calabresi. Della mia terra mi porto dentro tante sensazioni positive: l’aver dato la speranza, aver tolto il tarlo della rassegnazione. Il mio auspicio è quello di ottenere risultati anche a Napoli, per poter rendere più vivibili i territori campani. E sulla ‘ndrangheta spiega “non ha bisogno di violenza, ha i soldi per corrompere una pubblica amministrazione, c’è questo decadimento etico e morale anche in Europa e soprattutto in Italia. Si porta facilmente alla corruzione. Ora non c’è bisogno di sparare alle serrande o bruciare le macchine, basta andare con 5 o 10 mila euro per farsi mettere una firma”.
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