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Detenuta transgender di Cosenza stuprata in carcere a Ferrara: “Vergogna e cecità delle istituzioni”

Italia

Detenuta transgender di Cosenza stuprata in carcere a Ferrara: “Vergogna e cecità delle istituzioni”

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FERRARA – Una detenuta transgender di 43 anni, originaria di Cosenza (fine pena 2027), ha denunciato di essere stata violentata da quattro uomini nel carcere maschile di Ferrara lo scorso 24 giugno. Reclusa nella struttura dell’Arginone da aprile, aveva già segnalato molestie e chiesto il trasferimento per timore di aggressioni. La Procura ha aperto un’inchiesta, attualmente contro ignoti, mentre l’amministrazione penitenziaria ha avviato un’indagine interna.

Secondo il racconto della vittima, la violenza si sarebbe consumata dopo essere stata attirata con la scusa di un caffè. Subito dopo la denuncia, presentata in infermeria, è stata trasferita in pronto soccorso e attivati i protocolli per i casi di violenza.

Il carcere di Ferrara, come denunciato dalla garante dei detenuti Manuela Macario, non è attrezzato per ospitare persone transgender. “Una vergogna, un fatto gravissimo. La richiesta di trasferimento era nota dal primo giorno”, ha dichiarato, puntando il dito contro l’inerzia delle istituzioni. Parole dure anche dal garante regionale Roberto Cavalieri, che ha evidenziato i limiti di un sistema che costringe alla convivenza forzata transgender e uomini cisgender, spesso senza tutela e in condizioni di isolamento.

I dati dell’associazione Antigone

In Italia solo sei carceri sono attrezzate per accogliere persone transgender. Circa 70 sono attualmente ristrette, spesso vittime di discriminazioni e violenze. “Una doppia penalizzazione – ha detto Cavalieri –: alla detenzione si aggiunge la violazione dell’identità di genere”. Nel frattempo, la Camera penale di Ferrara ha annunciato un confronto con la direzione del carcere per discutere la gestione delle persone transgender all’interno degli istituti penitenziari. Ferrara infatti non è un carcere dove è prevista una sezione dedicata, come invece lo era Reggio Emilia.

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