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Cosenza: 6 milioni di euro per Comunità e Servizi per Minori. Enti terzo settore «non basta, serve sistematicità»

Area Urbana

Cosenza: 6 milioni di euro per Comunità e Servizi per Minori. Enti terzo settore «non basta, serve sistematicità»

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Ospiti di una struttura per minori

COSENZA – Il Coordinamento Dei Servizi Per i Minori, il Forum Terzo Settore Cosenza e Compagnia delle Opere – Opere sociali prendono atto “della delibera con la quale la Giunta regionale della Calabria, su proposta dell’assessore al Welfare Caterina Capponi, ha approvato due importanti provvedimenti a sostegno delle fasce più fragili della popolazione, per un impegno complessivo di oltre 6 milioni di euro destinati al rafforzamento dei servizi sociali e al sostegno dei caregiver familiari“. “Il nostro auspicio, però, è che ci siano tempi veloci e certi nell’erogazione dei fondi, considerato che le comunità ed i servizi per minori in Calabria continuano a lavorare pur non ricevendo per il 2025 un centesimo dallo scorso gennaio”.

Tempi di erogazione

“Sono stabiliti dalla DGR N. 499 del 26 settembre 2023, nella quale è espresso a chiare lettere che i fondi che gli Ambiti Territoriali ricevono a inizio anno (il 60% entro febbraio) devono essere redistribuiti quanto prima per permettere alle realtà che operano sul territorio di espletare tutte le loro funzioni, nel rispetto dei minori ospiti e degli operatori. Tutto questo, però, non accade e ogni anno di questi tempi, come se il problema delle comunità in Calabria avesse un timer, ci ritroviamo a parlare di un sistema inadeguato e inefficiente che invece di dare risposte, ci fa porre sempre più domande.

“Una su tutte: perché non ci sediamo insieme a tavolino e riscriviamo il Regolamento n. 22, rendendolo più sostenibile e coerente con le realtà delle strutture e dei servizi? Perché non ascoltate chi da decenni lavora – tra non pochi problemi e ristrettezze – a contatto con i minori? Ma soprattutto: perché non lavoriamo, insieme sulla prevenzione? Dal momento che la coperta è sempre più corta, perché non si investe su politiche territoriali di cura e ascolto dei minori e delle devianze? Le istituzioni si ricordano che esistiamo e corrono ai ripari quando si inizia a raschiare il fondo del barile e, ahinoi!, è rimasto poco o nulla da raschiare. L’auspicio è che si possa giungere presto e davvero ad una svolta non più rimandabile o tra un anno saremo ancora, disperatamente, a scrivere di minori dimenticati”.

 

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