LAMEZIA TERME – Non si è fatta attendere la replica dell’amministratore unico di Sacal Marco Franchini a seguito dell’articolo pubblicato sul portale La Novità Online, il quale precisa “è interamente costruito intorno ad una fake news”. Replica che arriva anche a seguito della nota diramata dal movimento Amolamezia e che pubblichiamo di seguito:
“Giorno 13 agosto si è tenuta una normale esercitazione (un “cover test” nel gergo tecnico) – come accade, per volere di Sacal, diverse volte al mese (già 27 in questa prima parte del 2024) nei tre aeroporti calabresi – organizzata dalla società specializzata X Quality, un’accellenza nel settore. Queste esercitazioni vengono effettuate per testare nuovi protocolli di sicurezza, per confrontarsi sul campo con nuove tecnologie utilizzate per eludere i controlli, e per addestrare le guardie giurate neo assunte che devono occuparsi delle verifiche pre imbarco”.
“Nella vicenda raccontata erroneamente dal portale “La Novità Online” una guardia giurata neo assunta addetto ai controlli non ha riconosciuto un possibile pacco sospetto, ma la procedura di supporto è immediatamente entrata in azione con un tutor, predisposto ad affiancare l’operatore ancora inesperto, che ha individuato il pericolo e bloccato il bagaglio già ai varchi. Una procedura assolutamente normale che si verifica in tutti gli scali italiani e internazionali: così come un pilota d’aereo prima di volare in autonomia utilizza per mesi i simulatori di volo, così un addetto alla sicurezza viene sottoposto ad un periodo di formazione, anche sul campo, assistito da supervisori”.
“Quindi, nessuna falla, ma solo una normale esercitazione, e soprattutto nessun potenziale ordigno arrivato sotto un aereo presente in pista, ma un pacco sospetto bloccato subito già in fase di controllo. Per concludere, ricordo che nei primi giorni di giugno l’aeroporto di Lamezia Terme è stato oggetto di ispezione da parte del nucleo ispettivo nazionale formato da ispettori security di Enac e del Ministero dell’Interno. La relazione finale del Nucleo ha evidenziato che il sistema di sicurezza risponde pienamente e con soddisfazione alle disposizioni del Programma Nazionale Sicurezza. Chi cercava scheletri negli armadi ha clamorosamente sbagliato indirizzo».