CATANZARO – Per ben 15 anni sarebbe stato un ‘dipendente fantasma’ ma avrebbe comunque percepito lo stipendio. Il caso venne a galla nel 2011. Protagonista Salvatore Scumace, settantenne di Botricello, dipendente dell’ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro in qualità di operatore tecnico applicato al servizio emergenza incendio. Secondo l’accusa non si sarebbe mai recato a lavoro per 15 anni (dal 2005 al 2020) e la Corte dei Conti ha quantificato il danno erariale che sarebbe stato subito dalle casse della struttura ospedaliera in 531mila euro.
Ma le condotte assenteiste sarebbero imputabili anche ad ex amministrativi che avrebbero coperto la sua assenza, accusati di condotte omissive. Da qui le richieste di risarcimento rispettivamente per Nino Critelli, in qualità di responsabile del centro operativo emergenza incendi di 381 mila euro; Vittorio Prejanò, responsabile delle risorse umane 367mila euro. Anche alla dirigente dell’area risorse umane, Maria Pia De Vito, chiesto un risarcimento da 38mila euro.
Secondo la Corte dei Conti «si è innanzi ad una fattispecie di doloso occultamento del danno, in quanto pare evidente che, se l’Azienda sapeva della condotta assenteista dello Scumace fin dal 2005, ovvero dal 2006, il fatto che il danno patrimoniale conseguente a tale condotta sia emerso soltanto nel 2020 implica che dal 2005 al 2020 lo stesso sia stato dolosamente occultato».