CATANZARO – “C’è la mia decisa volontà di non presentare una proposta contro qualcuno o contro un territorio rispetto ad altri, ma una proposta che vuole essere una scommessa per un territorio come quello calabrese che ha maggiori possibilità rispetto ad altre regioni”. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli in merito all’autonomia differenziata, incontrando i giornalisti con il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto a conclusione di una serie di incontri istituzionali avuti in Regione. Più volte lo stesso governatore Occhiuto era intervenuto sulla questione per chiarire che non si sarebbe potuto avviare questo percorso se in Calabria non si fossero risolti diversi problemi in Regione.
“La mia speranza è che la legge possa uscire dal Consiglio dei ministri con approvazione preliminare e quindi venga mandata in Conferenza unificata nel mese di gennaio e che per gennaio possa essere approvata come proposta di legge, non stiamo parlando di un decreto legge, che dovrà poi essere discussa dal Parlamento”.
Calderoli: “nel Governo non c’è doppia velocità”
Il presidenzialismo e l’autonomia differenziata “sono strade completamente diverse e rincorrere l’una per l’altra veramente mi sembra sconclusionato e privo di senso e significato”, ha precisato il ministro Roberto Calderoli. “Questi riscontri pubblicati sui giornali – ha aggiunto – non li ho verificati. Ho avuto un vertice col presidente Meloni, col ministro presidente Fitto e con altri ministri e detto che entro fine anno avrei fatto una proposta”.
“Di fronte nell’autonomia del Parlamento, perché non dipende da me stabilire la tempistica del Parlamento – ha aggiunto Calderoli a conclusione della visita istituzionale avuta nella sede della Regione Calabria dove ha incontrato il presidente della Regione Roberto Occhiuto, gli assessori regionali, il segretario generale della Cisl Calabria e con il presidente di Unindustria Calabria – credo che abbiamo davanti un anno di lavoro per l’approvazione della legge di attuazione e per la definizione dei Lep e dei costi dei fabbisogni standard, ma non c’è nessuna rincorsa di una cosa rispetto all’altra o chi affianca il discorso del presidenzialismo. Sono un presidenzialista convinto, il mio testo è stato approvato per la prima volta in senato nel 2012 e non bisogna convincermi. Il presidenzialismo è una modifica costituzionale, quindi richiede quantomeno 4 passaggi parlamentari e se non dovessero essere raggiunti i due terzi dei votanti anche la possibilità di un referendum. Quindi sono strade completamente diverse”.
“Il bene del Paese è interesse di tutti”
“Che sia in corso un congresso di un partito che si trova in grosse difficoltà in termini elettorali ed interni è una realtà. Purtroppo le parti sociali o politiche più vicine a quel partito stanno rappresentando delle posizioni ideologiche e di ideologico non ci deve essere nulla. Il bene del Paese, a Nord e a Sud, credo sia interesse di tutti, perché il nord non può pensare di non andare avanti con la crescita del sud e viceversa. Se corriamo tutti correremo più forte e meglio”. A dirlo il ministro Roberto Calderoli riferendosi, senza citarlo, al Pd e all’assenza di Cgil e Uil agli incontri avuti a Catanzaro sull’autonomia.