Studenti e lavoratori bloccati al nord, Italia Viva e Diritti civili chiedono rientro

Italia Vive chiede che la Regione Calabria “valuti il rientro di tanti giovani studenti e lavoratori rimasti bloccati al nord”. Corbelli ritiene “giusto e doveroso far rientrare adesso i nostri ragazzi”

 

COSENZA – “Sono tantissimi i giovani calabresi che si sono ritrovati loro malgrado bloccati nelle città universitarie di tutta Italia, facendo fronte all’emergenza coronavirus sempre più difficile per la nostra nazione e sopratutto per l’economie di ogni famiglia”. Italia Viva chiede alla Presidente della Regione Calabria Jole Santelli di creare un corridoio, programmando il rientro di tanti ragazzi nelle loro abitazioni , per un emergenza che non ha una data certa per la fine. Rientri programmati e verificati tramite opportuna richiesta, adottando tutte le misure sanitarie di sicurezza , test sierologici alla partenza e quarantena obbligatoria per loro stessi e per le loro famiglie all’arrivo nelle proprie case”.

“Tanti anche i giovani lavoratori rimasti – prosegue la nota di IV – senza lavoro e senza cassa integrazione, costretti a vivere con le poche risorse mandate da casa. Sono rimasti nelle loro piccole stanze, perché corretti e rispettosi delle regole che il Governo e la Regione hanno decretato, ma ora in troppi si trovano in grande difficoltà. Non stiamo parlando di “mammoni”, ma di lavoratori e studenti che si trovano da oltre 50 giorni fuori sede, senza poter svolgere la loro funzione naturale, per la maggior parte condividendo stanze con più persone ed adattandosi al meglio in un periodo dove gli spostamenti sono limitati allo stretto necessario. Molti di loro non hanno più risorse, figli di genitori che vivono con apprensione e con pochi mezzi questo distacco. L’appello lanciato in questi giorni da tanti, non può essere sottovalutato diamo una soluzione ai nostri conterranei. Diamo loro modo di tornare con buon senso, ma non aspettiamo che passi l’emergenza per ricordarci di questi ragazzi corretti, ragazzi che non hanno deciso di scappare al sud ma che vogliono sentirsi al sicuro in Calabria nelle loro case e con le loro famiglie”.

Corbelli alla presidente Santelli: “Giusto e doveroso farli rientrare”

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ha chiesto alla Presidente della Regione, Jole Santelli, di “affrontare subito, adesso che, come dimostrano i dati quotidiani, l’emergenza coronavirus in Calabria, per fortuna, sta per essere superata, il problema del rientro dei nostri giovani e dei tanti lavoratori che, con grande senso di responsabilità e sacrifici personali, sono rimasti al Nord, non hanno preso d’assalto i treni, nelle sciagurate e folli nottate dei grandi rientri, e che giustamente adesso chiedono di poter ritornare nella loro regione e nelle loro case”. Corbelli informa che Diritti Civili continua a ricevere numerose richieste di aiuto da parte di genitori, ragazzi e lavoratori rimasti bloccati al Nord. “Basta leggere alcuni di questi dignitosi messaggi per capire la loro sofferenza e, in alcuni casi, il loro dramma” afferma Corbelli.

La lettera di un papà a Corbelli

“Sono uno dei tanti papà che hanno i figli bloccati al Nord colpevoli di aver rispettato le leggi e osservato quanto impartito dagli esperti sanitari. Ora molti di loro hanno serie difficoltà. Possiamo contare sull’aiuto di Diritti Civili? Grazie. Da Torino una signora mi manda questo messaggio: Le scrivo dal monolocale angusto di Torino dove sono rinchiusa dal 24 febbraio pur avendo al residenza e domicilio in Calabria… E tanti altri messaggi più o meno sullo stesso tenore. Ho segnalato subito questo urgente problema alla nostra Governatrice che sono certo farà tutto il possibile per dare una risposta immediata a queste legittime e sacrosante richieste e alla soluzione di questo problema” continua Corbelli.

“Questi ragazzi e lavoratori/ci vanno fatti subito rientrare, è giusto e doveroso farlo, perché ne hanno tutto il diritto, perché possono farlo oggi sotto controllo e in condizione di assoluta sicurezza. E anche come giusto riconoscimento al loro comportamento esemplare e responsabile. Sarebbe un cattivo segnale se queste giuste richieste venissero disattese. Per questo bisogna fare di tutto per esaudirle il più presto possibile. Il Governo nazionale deve supportare la Regione Calabria per organizzare immediatamente questi rientri dei nostri giovani e lavoratori e non lasciarli più in regioni del Nord dove purtroppo anche, e forse soprattutto (come Diritti Civili, che non appartiene certo al mondo degli scienziati, ha sostenuto sin dall’inizio e che oggi dicono autorevolmente anche tanti scienziati), per colpa dell’inquinamento e delle polveri sottili(record d’Europa quelli presenti in Val Padana) il coronavirus ha dilagato con quella forza devastante. Non è un caso infatti se la Calabria è stata tutto sommato toccata solo marginalmente dal virus. Il clima particolare, l’ambiente pulito, la mancanza di inquinamento e di polveri sottili, le misure adottate e il comportamento dei calabresi spiegano perché la Calabria e il Sud sono stati di fatto toccati assai marginalmente dal coronavirus. La Calabria, sono, sin dall’inizio di questa terribile epidemia, fortemente convinto di questo, ha un forte alleato naturale contro il coronavirus ed è la sua natura pulita, incontaminata e salutare. E’ giusto anche per questo che oggi, in questo momento per loro difficile e ancora a rischio al Nord, i nostri ragazzi ritornino nella loro terra”.

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