Per l’omicidio di Giovanni Tersigni è stato arrestato un trentenne incastrato dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Un bulgaro invece è stato arrestato perchè trovato in possesso di oltre un chilo di eroina
CROTONE – Questioni di droga alla base dell’omicidio del 36enne Giovanni Tersigni, gambizzato a Crotone sabato scorso in piazza Albani, e morto dopo essere stato portato in ospedale. In manette è finito Paolo Cusato, 30 anni, incastrato dalle immagini di una telecamera che ha ripreso i momenti in cui Cusato ha abbandonato l’arma utilizzata per il delitto insieme ad un cappellino e ai guanti. Particolari che hanno portato all’identificazione dell’omicida mentre il movente della droga sarebbe legato al fatto che sia la vittima che il suo assassino avevano precedenti specifici e Cusato era anche sorvegliato speciale. L’altro soggetto finito in manette è un bulgaro di 22 anni, Dimitrov Dimitar Todorov, che nel corso dell’operazione è stato trovato in possesso di oltre un chilo di eroina. Todorov è stato anche sottoposto allo stub per verificare eventuali sue complicità nell’agguato. Al momento, però, resta indagato per detenzione di droga ai fini di spaccio. In questo senso le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Crotone, stanno proseguendo sia per capire i motivi dell’agguato sia per accertare i sospetti su altre persone e ci potrebbero essere nuovi sviluppi nei prossimi giorni.
Le immagini della videosorveglianza
Dalle immagini analizzate dalla Polizia si vede Cusato mentre, correndo, lancia una busta di plastica su un tetto ed in quella busta poi recuperata dalla Polizia, c’erano una pistola dello stesso calibro 7.65 usata per l’agguato a Tersigni, una polo blu, guanti in lattice e un cappellino. A Cusato, come è stato spiegato dal questore di Crotone, Massimo Gambino, nel corso della conferenza stampa alla presenza del dirigente della Squadra Mobile, Nicola Lelario, e del suo vice, Antonio Concas, i poliziotti erano arrivati già in seguito ad una serie di informazioni raccolte attraverso la squadra Volanti che qualche giorno prima lo aveva denunciato per violazione della sorveglianza speciale annotando le persone con la quali si accompagnava.
In seguito all’analisi della videosorveglianza da poco ripristinata da parte del Comune nelle strade del centro storico (quella sul luogo dell’agguato invece non funziona) Cusato è stato visto correre in via Risorgimento e buttare via la busta con la pistola. Il 30enne ha precedenti per associazione mafiosa ed era stato condannato a 7 anni e 4 mesi per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti nel processo scaturito dall’operazione “Apocalipse Now” che scoprì anche gli autori della strage ai campetti di Margherita nella quale perse la vita un bambino, Dodò Gabriele. Il questore ha sottolineato come il lavoro della Squadra Mobile interfacciato con quello della Squadra Volanti abbia permesso una immediata soluzione del caso.