L’uomo è ritenuto il boss di un’organizzazione criminale che si occupa di commerciale cocaina in Calabria e in Lombardia.
PLATI’ (RC) – Da gommista a ricercato. Finisce la latitanza di Rocco Barbaro. Alle 13.00 di oggi i Carabinieri di Locri hanno arrestato a Platì in un’abitazione di una della figlie il cinquantaduenne latitante dal 2015 e già proposto per l’inserimento nell’elenco dei “30” ricercati più pericolosi. L’uomo si era reso irreperibile dopo l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa ed intestazione fittizia di beni emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.
Barbaro per ben due volte latitante, è ritenuto elemento di vertice dell’omonima ‘ndrina operante a Platì ed in Lombardia, egemone nel traffico di cocaina. Suo fratello Giuseppe è uno ‘specialista’ nei rapimenti e latitante per ben 14 anni, mentre suo padre Francesco ristretto in carcere dal 1989 al 2013 è ritenuto uno degli uomini più influenti della ‘ndrangheta. Prima di darsi alla macchia Rocco Barbaro da uomo libero svolgeva l’attività di gommista a Buccinasco popoloso Comune in provincia di Milano.
Per la latitanza aveva scelto la Calabria e, in particolare, la sua Platì
I carabinieri del gruppo Locri lo hanno scovato all’interno dell’abitazione di una delle figlie. Conosciuto con i soprannomi di “u Sparitu” e “u Castanu“, Rocco Barbaro era ricercato perché destinatario di un’ordinanza di arresto per associazione mafiosa emessa dal gip di Milano su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.
I fatti contestati si sarebbero consumati tra il maggio 2013 e il gennaio 2014, quando il boss, secondo l’accusa, è stato intermediario della cessione della proprietà di un bar nel capoluogo lombardo. L’accusa per “U Sparitu” è intestazione fittizia a una terza persona, in quanto la precedente gestione del bar aveva contratto numerosi debiti, in particolare con i Monopoli di Stato. Oltre alla compravendita dell’esercizio commerciale, Rocco Barbaro avrebbe gestito in modo occulto il bar controllando in tutto e per tutto l’operato del nuovo titolare, anch’egli originario di Platì. Già due volte latitante (nel 2003 è stato arrestato sempre a Platì), Rocco Barbaro è figlio del patriarca Francesco e fratello di Giuseppe considerato il “re” dei rapimenti. Da anni si era trasferito in Lombardia, a Buccinasco, alle porte di Milano, dove il clan Barbaro ha numerosi interessi soprattutto nel traffico di droga.