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Calabria Verde, i sindacati: “tavolo sulle retribuzioni con un’organizzazione non legittimata”

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Calabria Verde, i sindacati: “tavolo sulle retribuzioni con un’organizzazione non legittimata”

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Calabria verde Sindacati

COSENZA – Sindacati contro Calabria Verde. I segretari generali della Fp Cgil Calabria Alessandra Baldari, Cisl Fp Calabria Luciana Giordano, Uil Fpl Calabria Walter Bloise e i dirigenti sindacali regionali Cisal-Csa Gianluca Tedesco e Giuseppe Campanaro a muso duro contro l’azienda. Oggetto del contendere il tavolo tecnico relativo alle retribuzioni dei lavoratori della sorveglianza idraulica del comparto del pubblico impiego. Le organizzazioni sindacale, con una nota, si dicono sconcertate per quanto pubblicato sulla stessa pagina ufficiale dell’Azienda.

Calabria Verde organizza tavolo con organizzazione non firmataria

“Si stigmatizza con forza per quanto pubblicato nella pagina ufficiale dell’ente Azienda Calabria Verde – scrivono le O.S. in merito ad un sedicente “tavolo tecnico” relativo alle retribuzioni dei lavoratori della sorveglianza idraulica del comparto del pubblico impiego. Da quanto si evince, l’Ente, discute con una Organizzazione Sindacale non firmataria di Contratto, quindi, non legittimati a sedersi a quel tavolo. Appare incomprensibile come, viceversa, tutti i sindacati firmatari del CCNL Funzioni locali, applicato ai lavoratori in questione, siano stati esclusi da un tavolo tecnico relativo alla retribuzione degli stessi”.

Sconcertati da violazioni delle elementari regole di confronto

“Si rimane sconcertati  – aggiungono – dalla violazione delle elementari regole del confronto sindacale e dei rapporti tra datore di lavoro e legittimi rappresentanti dei lavoratori. Pertanto, le scriventi O.S., uniche legittimate alla contrattazione decentrata nell’ambito del CCNL Funzioni Locali, chiedono la convocazione entro cinque giorni di un tavolo di confronto sulla vertenza del personale addetto alla sorveglianza idraulica. In caso di mancata convocazione nei termini di cui sopra, si provvederà a tutelare le ragioni dei propri iscritti nelle opportune sedi giudiziarie, proponendo, se del caso, apposito ricorso ex art. 28 L. 300/1970″.

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