COSENZA – Basta morti di malasanità e incuria. Oggi nel tardo pomeriggio circa 50 persone hanno protestato davanti al Tribunale di Cosenza chiedendo «verità per Salvatore». I manifestanti che hanno aderito al sit-in organizzato dal collettivo La Base denunciano attraverso una petizione firmata da numerosi cittadini l’ambigua gestione dei pazienti ricoverati nelle cliniche psichiatriche. La morte di Salvatore Iaccino avvenuta a febbraio, in circostanze ancora non del tutto chiare all’interno della casa di cura Villa degli Oleandri di Mendicino, ha acceso i riflettori su un business della sanità privata dai contorni oscuri. Convezioni milionarie in un contesto assistenziale terapeutico basato perlopiù su dosi massicce di psicofarmaci, isolamento e contenimenti forzati.
Chiuse le indagini per la morte di Iaccino
Attualmente la Procura di Cosenza ha chiuso le indagini sulla morte di Salvatore Iaccino coordinate dal pm Donatella Donato. Sono finora 4 le persone iscritte nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo in quanto «ciascuno nella rispettiva professione sanitaria non ha impedito un evento che aveva l’obbligo di impedire». Si tratta di Bruna Scornaienchi direttrice sanitaria (e moglie del titolare della clinica Giorgio Crispino) e di tre infermieri: Nicolé Cozzetto, Pasquale Caputo e Antonio Cozzetto.
Le morti a Villa degli Oleandri
Oltre a Salvatore Iaccino la Procura di Cosenza nel recente passato a seguito delle denunce dei rispettivi familiari si è occupata di altri due decessi di pazienti ricoverati nella clinica Villa degli Oleandri. Per la morte di Vera Lucia Carlomagno avvenuta il 22 dicembre 2017 erano stati indagati con l’accusa di omicidio colposo 5 medici Giorgio Crispino e Giorgio Granieri (rispettivamente amministratore unico e medico di Villa degli Oleandri), Giovanna Scarcello, Domenica Niccolò e Natalia Spadafora (medici dell’Ospedale Civile di Cosenza). Tutti assolti perché “il fatto non sussiste” dal giudice del Tribunale di Cosenza Francesca De Vuono. Per il 36enne cosentino Gianmatteo Broccolo spirato all’improvviso il 10 gennaio 2021 nella casa di cura di Mendicino, i giudici cosentini hanno deciso di processare il padre del ragazzo per presunta diffamazione nei confronti del titolare della clinica Giorgio Crispino, mentre con l’accusa di omicidio colposo il dibattimento è ancora in corso presso il Tribunale di Paola.
La famiglia Iaccino chiede giustizia
«Dalla clinica Villa degli Oleandri – ricorda Antonio, fratello di Salvatore Iaccino – non abbiamo mai ricevuto alcun tipo di comunicazione. Non ci hanno fatto neanche le condoglianze. Sentiamo che la città ci supporta, non siamo soli. I cosentini sono stanchi di assistere inermi a tutte queste morti sospette. La Procura di Cosenza sta lavorando per fare chiarezza sulla mancanza di sorveglianza sui pazienti. Chiediamo verità e giustizia per mio fratello Salvatore, ma anche per tutte le altre persone che ancora oggi sono ricoverate in quella casa di cura».
La petizione: ispezioni nelle cliniche e revoca appalti
«Salvatore, conosciuto come “Uccello”, – denunciano i firmatari della petizione – è una delle tante vittime di malasanità e di un sistema che annienta le persone affette da disagio psichico. Le loro famiglie sono lasciate sole, tra le mura domestiche, a gestire situazioni difficilissime. E quando gli organi competenti intervengono, spesso ordinano la detenzione di questi esseri umani in strutture simili a carceri. In altri casi, i cosiddetti “folli” restano a lungo ignorati quando vagano per le strade, finché sono trattati come turbative per l’ordine pubblico ed eliminati con le pistole taser o altre tecniche violente di contenzione e soffocamento. A Salvatore, come a migliaia di altri esseri umani, sono stati negati i servizi che avrebbero potuto garantirgli un’esistenza dignitosa. In Calabria questa tragedia sociale è ancor più grave e diffusa, a causa dei tagli al sistema sanitario pubblico in regime di commissariamento. Le strutture private diventano così parcheggi dell’orrore, dove persone sofferenti sono rinchiuse e rimosse dalla faccia della Terra. L’autorità giudiziaria sta indagando per individuare le responsabilità della morte di Salvatore. Chiediamo alla Commissione Sanità della Regione Calabria che disponga immediate ispezioni nelle cliniche psichiatriche private accreditate, al fine di verificare la qualità dei trattamenti riservati alle persone in cura, le modalità di prescrizione e somministrazione dei farmaci, i livelli di competenza e formazione del personale in servizio, l’effettivo impiego delle risorse economiche assegnate a queste strutture. Chiediamo altresì che siano trasparenti le valutazioni e pubblici gli esiti dei controlli. E che si disponga la revoca delle convenzioni per le strutture non adeguate».
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