Arrestato insieme ad altre 13 persone lo scorso anno, per la seconda volta è stato sorpreso fuori dalla propria abitazione.
COSENZA – E’ stato arrestato stamattina Vincenzo De Rose, trentaduenne cosentino. Il giovane coinvolto nel settembre 2015 nell’operazione Job Center risultava già sottoposto alla detenzione domiciliare. Per ben due volte però i carabinieri della compagnia di Cosenza lo hanno sorpreso tra i vicoli del centro storico, quartiere in cui risiede, incurante della misura cautelare. De Rose rintracciato in via Agostini Casini è stato ammanettato dai militari e riportato a casa dove resterà ristretto agli arresti domiciliari in attesa del processo per direttissima. Il trentaduenne al momento dell’identificazione aveva con se due grammi di marijuana dichiarati per uso personale. Tra gli arrestati del piccolo ‘esercito’ di pusher guidato, secondo gli inquirenti, da Celestino Abbruzzese e dalla compagna Anna Palmieri, qualche settimana fa anche Francesco Mazzei (anch’egli detenuto dopo l’operazione Job Center) è stato fermato in strada mentre passeggiava in compagnia di un tossicodipendente e denunciato per evasione. Entrambi risultano sotto processo in quanto accusati di far parte del sodalizio criminale che si occupava di ‘importare’ da Cassano allo Jonio armi e stupefacenti, soprattutto eroina, e rivenderle al dettaglio proprio tra le strade di Cosenza Vecchia per conto del clan Rango – Abbruzzese. Sia Mazzei sia De Rose hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato e per loro il pm della dda di Catanzaro Domenico Assumma ha chiesto una pena pari a sette anni di reclusione.
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