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Agguato in Aspromonte: i sicari hanno puntato al parabrezza per uccidere la dottoressa

Calabria

Agguato in Aspromonte: i sicari hanno puntato al parabrezza per uccidere la dottoressa

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REGGIO CALABRIA – Un delitto al momento inspiegabile – “strano” come lo definisce un investigatore – quello della dottoressa Francesca Romeo, uccisa stamani in un agguato mentre, in auto col marito Antonio Napoli rimasto lievemente ferito, rientrava a casa dopo il turno alla guardia medica di Santa Cristina d’Aspromonte. Chi conosce marito e moglie, che non avevano figli, parla di persone perbene, riservate. Niente, dunque, che possa giustificare un agguato compiuto con modalità ‘ndranghetiste ma che, secondo le prime ipotesi degli investigatori, non sarebbe legato alla criminalità organizzata. I magistrati della Procura di Palmi diretta da Emanuele Crescenti e gli investigatori della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di Taurianova stanno adesso cercando di ricostruire la vita della dottoressa, le sue conoscenze, per cercare di dare un perché all’omicidio. Gli inquirenti hanno sentito stamani il marito nella speranza di avere da lui notizie utili per indirizzare le indagini verso una pista definita.

Il delitto ‘non consentiva errori’

Hanno sparato con un fucile da posizione frontale, contro il parabrezza dell’auto, i sicari che stamani hanno ucciso Francesca Romeo, medico di 67 anni, in servizio alla guardia medica di Santa Cristina in Aspromonte, e ferito il marito Antonio Napoli, di 66 anche lui medico, mentre si trovavano in auto. Alla guida della vettura c’era l’uomo che ha fermato la corsa alcune decine di metri dopo il luogo dello sparo. Sul parabrezza è chiaramente visibile il foro lasciato dal proiettile. Al momento non è ancora chiaro se sia stata usata una cartuccia a pallini o a palla unica. Sul posto si trovano i tecnici della polizia scientifica che stanno facendo i rilievi per cercare di ricostruire la dinamica dell’agguato.

Gli investigatori della Polizia stanno sentendo Antonio Napoli, il marito della dottoressa Francesca Romeo, uccisa stamani un un agguato mentre si trovava in auto insieme al coniuge a Santa Cristina d’Aspromonte. L’uomo è rimasto lievemente ferito di striscio e si trova in ospedale. Da lui gli investigatori sperano di ottenere informazioni utili a risalire all’identità di colui – o coloro – che ha sparato e chiarire i contorni della vicenda.

L’obiettivo dell’agguato era senza dubbio Francesca Romeo. Stando a quanto trapela da ambienti investigativi alla luce dei rilievi svolti, infatti, la distanza da cui è stato sparato il colpo di fucile “non consentiva errori”. Il colpo ha forato il parabrezza dal lato passeggero. Un secondo colpo è stato sparato di lato,sempre verso il passeggero. Intanto si è concluso l’interrogatorio del marito. Sull’esito del colloquio i pm mantengono massimo riserbo.

Fnomceo: “siamo sconcertati dal brutale agguato”

“Siamo scioccati dalla notizia del brutale agguato di Santa Cristina in Aspromonte, nel Reggino, nel quale ha perso la vita una collega mentre il marito, anche lui medico, è rimasto ferito. Siamo vicini alla famiglia, ai colleghi, al Presidente dell’Ordine di Reggio Calabria, Pasquale Veneziano”. Così il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, commenta l’omicidio della guardia medica Francesca Romeo, uccisa a colpi da arma da fuoco mentre stava rientrando dopo il turno, accompagnata in auto dal marito.

“Siamo fiduciosi nel lavoro delle Forze dell’Ordine – aggiunge Anelli – per chiarire il movente. Resta il fatto che un’altra donna medico è stata uccisa mentre rientrava dal lavoro. Chiediamo tutele, chiediamo sicurezza. Non si può pensare di arginare l’abbandono del Servizio sanitario nazionale, soprattutto in terre martoriate come la Calabria, se non garantiamo condizioni appropriate per l’esercizio della professione”.

“Siamo costernati e sconvolti – afferma il Presidente dell’Ordine dei Medici di Reggio Calabria, Pasquale Veneziano – per questo omicidio, per il ferimento del collega. Tutto riporta alla memoria altri assassinii che hanno funestato la nostra sanità: Francesca Romeo è la quarta vittima calabrese. Non conosciamo ancora il movente di questo atroce delitto, non sappiamo se sia o meno legato alla Professione. Se così fosse, ancora una volta, non avremmo saputo proteggere una collega nell’esercizio della sua professione. Qualsiasi intervento sulla sanità calabrese è inutile e disperato, se non viene garantita l’incolumità dei medici, la sicurezza sul lavoro”.

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