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Commerciante ucciso 30 anni fa, lettera al ministro Severino

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Commerciante ucciso 30 anni fa, lettera al ministro Severino

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COSENZA – Al Ministro, Panaro ha lanciato un appello affinche’ “possa prodigarsi per consentire stavolta una ricomposizione esatta di tutti i tasselli dell’intera vicenda giudiziaria,

iniziando ad abbattere quel muro senza nome dietro il quale vengono segregati i resti umani di mio padre per darne finalmente una degna sepoltura fino ad oggi negata da tutti”. Infatti, nella missiva Panaro ricorda che i resti del padre furono ritrovati il 15 giugno 1983 a Paola, in localita’ Trifoglio, “senza che pero’ nulla sia stato comunicato ne’ alla moglie della vittima, ne’ ai due figli”. Per questo, e’ iniziato un calvario giudiziario per la famiglia che ha provato in tutti i modi ad avere notizie del congiunto. Paolo Panaro, in particolare, ha presentato anche una serie di denunce, fino a scoprire che “nel 1997, a seguito di alcune rivelazioni di un pentito – e’ scritto nella lettera al Ministro – la Dda di Catanzaro riapri’ le indagini disconoscendo il ritrovamento del cadavere e l’esistenza di un procedimento penale per omicidio volontario contro ignoti conclusosi con una sentenza di non doversi procedere”. Le indagini furono, poi, riaperte nel 2007, dopo le dichiarazioni di un altro pentito, ma anche in quel caso non portarono alcun esito. L’ultima denuncia del figlio della vittima risale al 23 ottobre 2012, quando Paolo Panaro si e’ rivolto nuovamente alla Dda del capoluogo calabrese per chiedere di rivedere le indagini e di essere ricevuto con il solo obiettivo, ha detto all’AGI, “di dare una degna sepoltura a mio padre”.

Fonte AGI

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