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La Cgil interviene sull’aumento delle tasse universitarie
 
																								
												
												
											CATANZARO – L’ aumento della tassa regionale ha creato non poca agitazione all’interno dell’ateneo catanzarese. Dopo la solidarietà di Fli e dei due consiglieri comunali, ad
intervenire è la Cgil di Catanzaro.
“Lavoreremo  – si legge in una nota – e lotteremo a fianco degli studenti per contrastare questa ulteriore scelta scellerata da parte di una politica che, anziché provare ad ottimizzare i servizi e garantire i diritti dei cittadini, carica sugli stessi il costo delle inefficienze. Una società, che anziché investire e tutelare la formazione delle future classi dirigenti la ostacola, è destinata ad un futuro fallimentare. La Cgil lavorerà perché anche a Catanzaro, come nelle altre Università italiane, possa costituirsi un sindacato degli studenti forte che abbia una grande capacità propositiva e di aggregazione.Non mancheremo all’appuntamento che gli studenti si sono dati per lunedì 12 novembre a Germaneto, e continueremo per questa via già da mercoledì 14 novembre quando, in occasione dello Sciopero Generale e della mobilitazione indetta dal sindacato europeo, la CGIL provinciale di Catanzaro terrà proprio nei locali dell’Università un’iniziativa pubblica”.Intanto il rappresentante degli studenti Damiano Carchedi sollecita gli studenti a partecipare alla manifestazione di protesta di domani. L’appunamento è per le ore 9 davanti la facoltà di Giurisprudenza. L’invito di Carchedi è rivolto a tutta la popolazione studentesca. Il rappresentante spera in una massiccia partecipazione perché i diritti se calpestati si devono difendere in prima persona senza delegare nessuno.”Auspico – ha dichiarato Carchedi – che ci sia una forte presa di coscienza da parte di tutti gli studenti e da parte di tutti i rappresentanti – senza distinzioni di area di tutela – e perché no , anche da parte del corpo docente , del personale amministrativo e di tutti coloro i quali si sentono vicini nei riguardi di questa ennesima pazzia di un aumento per un diritto che non ci viene erogato nemmeno ai minimi indispensabili”.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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