Area Urbana
Operazione Mater: spaccio di droga, debiti, armi e minacce a Cosenza (FOTO – VIDEO E NOMI DEGLI ARRESTATI)
 
																								
												
												
											Maxi operazione all’alba di oggi in città e nel suo hinterland condotta dai Carabinieri di Cosenza. Oltre 250 militari dell’arma hanno dato esecuzione, 700 episodi di spaccio documentati e 35 misure di custodia cautelare. Procuratore Spagnuolo “la denuncia della donna era quella di una mamma disperata. Servono telecamere di sorveglianza in città”
COSENZA – Operazione “Mater”, duecentocinquanta militari al lavoro dalle prime ore del mattino. Maxioperazione tra i quartieri della città e in diversi Comuni della provincia tra cui Rogliano e Carolei. Trentacinque arresti e cinquantuno indagati per un totale di settecento episodi di spaccio documentati. Un’attività dedita alla vendita di hashish, marijuana, eroina e cocaina che aveva portato una serie di soggetti ad aggirarsi per l’hinterland cosentino armati per minacciare i pusher debitori. Cinquantuno gli indagati e trentacinque gli arresti a carico di soggetti accusati in concorso dei reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione abusiva di armi, usura, estorsione, minacce, furto e ricettazione. L’operazione coordinata e seguita personalmente dal Procurtore Mario Spagnuolo, partita dal gennaio del 2015 è durata due anni. Nei fatti è stato appurato come la città fosse stata divisa in zone di spaccio ed ognuna aveva un “capo bastone”. Via Panebianco, Vaglio Lise, Centro Storico, quartiere San Vito, via Reggio Calabria. Queste erano le zone in cui il referente della cosca controllava il territorio.
Non contestato il vincolo associativo tra i componenti del gruppo che pare operasse anche fuori città, con una buona influenza anche nei territori del Savuto e di Roggiano Gravina dove nelle disponibilità di uno degli indagati non soggetti a misura cautelare è stata rinvenuta una Beretta 98 Target con 50 proiettili e matricola abrasa. Una sorta di autonomia e ‘libera concorrenza’ è stata invece individuata nella rete di spaccio dell’hinterland come ad esempio riscontrati nei Comuni di Mendicino e San Pietro in Guarano.
A far scattare le indagini pare sia stata la denuncia di una madre esasperata dalle continue vessazioni subite dal figlio pusher e assuntore, che faticava a coprire i debiti contratti con i ‘grossisti’ e subiva continue aggressioni oltre ad essere finito sotto strozzo (da qui “Mater” che prende il nome dell’operazione). Le indagini hanno anche portato ad accertare che a causa dei debiti di droga alcuni pusher si erano trasformati anche in ladri specializzati in furti di materiale da lavoro. Venivano infatti presi di mira autovetture e furgoni, dai quali si rubava qualsiasi cosa si potesse rivendere per fare cassa. Lo spaccio della droga era il canale principale. La stessa arrivava da Reggio Calabria e poi spacciata sul territorio cosentino.
Spagnuolo: “la donna era una mamma disperata. Serve attivare un servizio con telecamere di sorveglianza in città”
“Non e’ molto frequente che una madre denunci il figlio spacciatore, ma per fortuna accade” ha detto il procuratore di Cosenza, Mario Spagnuolo. “La donna si e’ rivolta, disperata, al comandante della stazione dei Carabinieri di Cosenza Nord, il maresciallo Francesco Parisi, che poi ha seguito personalmente l’inchiesta, individuando le persone coinvolte e ricostruendo in modo certosino circa 700 eventi di spaccio. Vorremmo che in questa città ci fosse un servizio attivo di telecamere di sorveglianza, come capita in altri centri”
 Molti degli arrestati erano già detenuti ai domiciliari, come ha detto il pm Giuseppe Cozzolino, svolgevano lo stesso la loro attività di spaccio. “Sottolineiamo che alcuni degli arrestati non hanno esitato ad effettuare estorsioni e ritorsioni, anche gravi – ha detto Cozzolino – come pestaggi sanguinosi e incendi di motorini e auto. Un pestaggio lo abbiamo ascoltato in diretta, attraverso un’ intercettazione. Ancora non abbiamo identificato la vittima, che urlava a squarciagola. Non si contano poi i furti di autovetture – ha detto ancora Cozzolino – che molti degli arrestati realizzavano per autofinanziarsi. Molti di loro hanno anche precedenti pesanti, per associazione mafiosa”.
Molti degli arrestati erano già detenuti ai domiciliari, come ha detto il pm Giuseppe Cozzolino, svolgevano lo stesso la loro attività di spaccio. “Sottolineiamo che alcuni degli arrestati non hanno esitato ad effettuare estorsioni e ritorsioni, anche gravi – ha detto Cozzolino – come pestaggi sanguinosi e incendi di motorini e auto. Un pestaggio lo abbiamo ascoltato in diretta, attraverso un’ intercettazione. Ancora non abbiamo identificato la vittima, che urlava a squarciagola. Non si contano poi i furti di autovetture – ha detto ancora Cozzolino – che molti degli arrestati realizzavano per autofinanziarsi. Molti di loro hanno anche precedenti pesanti, per associazione mafiosa”.
Il procuratore aggiunto Marisa Manzini ha poi sottolineato ”la gravita’ del fatto che molti degli arrestati siano poco più che ventenni, desiderosi di guadagnare denaro ad ogni costo”.
I NOMI DEI DESTINATARI DI MISURA CAUTELARE
IN CARCERE
Spadafora Carlo, residente a Cosenza classe 1974
Gaglianese Riccardo, residente a Cosenza classe 1993
Bruno Carlo, residente a Cosenza classe 1993
Gozzi Giuseppe, residente a Cosenza classe 1968
Esposito Manuel, residente a Rossano classe 1994
Pati Gabriele, residente a Cosenza classe 1970
Pati Salvatore, residente a Cosenza classe 1991
Lo Polito Francesco, residente a Cosenza classe 1992
Mazzei Francesco, residente a Cosenza classe 1994
Bertocco Enzo, residente a Cosenza classe 1994
 
AGLI ARRESTI DOMICILIARI
Riad Driss, residente a Cosenza classe 1995
Pati Denis, residente a Cosenza classe 1992
De Mari Pietro, residente a Cosenza classe 1969
De Maio Aniello, residente a Cosenza classe 1997
Gerace Simone, residente a Carolei classe 1994
Mele Ernesto, residente a Cosenza classe 1974
Stavale Andrea, residente a Bisignano classe 1974
Veltri Francesco, residente a Cosenza classe 1993
Lo Polito Massimiliano, residente a Cosenza classe 1972
Romano Denny, residente a Castrolibero classe 1991
Novello Alberto, residente a Cosenza classe 1992
Laurato Vincenzo, residente a Cosenza classe 1974
Falbo Alfonsino, residente a Cosenza classe 1970
Vittorio Andrea, residente a Cosenza classe 1977
Capizzano Mirko, residente a Cosenza classe 1994
Spina Francesco, residente a Cosenza classe 1990
 
OBBLIGO DI DIMORA
Pati Salvatore, residente a Cosenza classe 1951
Calandrino Salvatore, residente a Cosenza classe 1992
Iulianelli Vincenzo, residente a Cosenza classe 1993
Filice Walter, residente a Cosenza classe 1993
Cino Egidio, residente a Mendicino classe 1997
Bartolomeo Francesco Angelo, residente a Cosenza classe 1990
Ritacco Agostino, residente a Mendicino classe 1980
Fantasia Gianluca, residente a Cosenza classe 1975
Perri Carmelo Giuseppe residente a Cosenza classe 1992
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