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Jimi Hendrix: una nuova biografia scritta dal fratello Leon
 
																								
												
												
											ROMA – A 70 anni dalla nascita (27 novembre 1942) del piu’ grande chitarrista di tutti i tempi, esce a novembre ”Jimi Hendrix. Mio fratello”, pubblicato nella collana NarrativaSkira
Storie, biografia che privilegia il profilo umano della rockstar, scritta dal fratello Leon Hendrix , con Adam Mitchell, Prefazione di Enzo Gentile). Nel libro il fratello minore Leon regala un ritratto intimo e inedito del ragazzo visionario Jimi, destinato a diventare un’icona rock: dall’infanzia a Seattle, segnata da poverta’ e rapporti difficili con i genitori, ai giorni inebrianti del successo segnati dagli eccessi, fino alla morte e, per la famiglia, ai burrascosi anni che ne seguono, segnati da scontri sulla gestione della sua eredita’.
“Jimi Hendrix raccontato da vicino, come non era mai successo -spiega Enzo Gentile, autore della prefazione all’edizione italiana- Ci pensa il fratellino Leon, con una commovente intimita’, che spazia dalla tenerezza al piu’ crudo realismo. Jimi fu una folgorazione, per il rock degli anni Sessanta, e la musica intera. Un elettroshock, per quei tempi, e un insegnamento che dura tuttora. Con la sua chitarra si e’ accesa la luce, la musica di Jimi ha indicato la strada e alzato le difese immunitarie culturali di intere generazioni. Un genio compreso, senza confini”.
Dal titolo si intuisce subito la volontà di privilegiare, non tanto l’aspetto più pubblico del geniale chitarrista, ma il lato più intimo e più inesplorato, il volto umano e lontano dai riflettori.
Il libro regala, infatti un ritratto familiare e inedito del ragazzo visionario Jimi.
Nella biografia sono raccontati episodi dell’infanzia difficile,vissuta in povertà, il rapporto complicato con i genitori, e quello protettivo e premuroso con il fratello. Fino al successo immediato e allo stesso tempo inaspettato e gli eccessi che lo portarono alla morte, il 18 settembre del 1970 a Kensington, quartiere a sud-ovest di Londra, stroncato dai barbiturici.
Non mancano anche episodi divertenti, come quello che racconta di un Jimi che, dopo aver visto il film Flash Gordon del 1936, convinse la famiglia a chiamarlo Buster, come l’attore protagonista del film, Buster Crabbe. O come le prime esperienze musicali di Jimi, i suoi esperimenti con fili collegati alle testate dei letti e i rimproveri dei genitori quando smontò completamente la radio per cercare la musica.
La prefazione italiana del libro scritta da Enzo Gentile, sottolinea proprio questo inedito incontro ravvicinato con la star. Un’occasione per i fan di ritrovare un Jimi Hendrix vero, umano, lontano dagli eccessi che lo hanno caratterizzato e più vicino alla vita di tutti i giorni.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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