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Maniamuni: buona la prima, ora si aspetta il bis
 
																								
												
												
											COSENZA – La cultura fa la “ola” in Curva Sud. La curva, polmone del tito organizzato di tutte le squadre di calcio, è stato sempre identificata come il “punto d’incontro” di teppisti, delinquenti, fannulloni, sballati, facinorosi e chi piùne ha più ne metta. Se questo vale per alcune realtà d’Italia,
la Curva Sud dello Stadio San Vito di Cosenza, nota anche come la “Bergamini” è la palestra non solo del tifo, il palcoscenico del sociale, la culla del antifascismo, ma anche la musa ispiratrice per una fortunata serie letteraria. L’ultima è quella scritta, realizzata e pensata da Sergio Crocco, uno dei simboli storici degli Ultrà Cosenza, giardiniere di professione, scrittore per passione, tifoso del Cosenza per Dna. Maniamuni, andato in scena alcuni gioni fa al Teatro dell’Acquario di Cosenza dove è stato rappresentanto, ha avuto un successo così eclatante che verrà riproposto, in versione riveduto e scorreta, giovedì 15 novembre all’Auditorium “Guarasci” all’interno del liceo classico “Bernardino Telesio”. La rappresentazione teatrale, rigorosamente recitata in dialetto cosentino, è una lunga serie di brevi dialoghi. Maniamuni descrive la vita di Pilerio-cosentino medio in 27 dialoghi e un monologo finale; dialoghi interpretati ognuno da una diversa coppia di attori improvvisati e con l’aggiunta, interessante, di alcuni insert tratti dal primo libro dello stesso Crocco “Ara ‘mmersa” (al rovescio) che descrive personaggi tipici cosentini. “Maniamuni” parte dalla nascita, anzi ancor prima da “u ‘nguacchiu” (gravidanza non voluta ma accettata), attraversa tutti i passaggi fondamentali della vita di un cittadino medio e un po’ stereotipato (la scuola, la patente, le prime esperienze amorose, quello che era il servizio militare, il lavoro – anzi, il posto -, il matrimonio, i figli, la pensione) fino ad arrivare al monologo finale, quello della fine (ara fini) che non è semplicemente la morte ma piuttosto un rigenerarsi in una città che comunque si riprende sempre. Il sale di tutto il libro e di tutta la serata è una caratterisca ormai sempre più rara, quella dell’ironia. Un’ironia capace di dissacrare tutto dando allo stesso tempo un giudizio sulle cose e suoi comportamenti, che suscita un sorriso o una risata ma che sa sempre essere tagliente. Ironia che quasi ricorda la frase di origine latina, resa nota da Mikhail Bakunin “una risata vi seppellirà” fatta propria dal maggio francese nel ’68 e poi da alcuni movimenti italiani negli anni ’70. Ironia che porta in sé una forte passione verso la realtà, che può essere in parte distaccata ma che non è mai cinica. E’ il giudizio che in fondo c’è, nel libro e nella sua rappresentazione, verso la città di Cosenza e i cosentini, che proprio per questo assume i connotati antropologici: se ne descrivono pregi e (soprattutto) difetti, ma intravvedendo sempre una possibilità di correzione e di cambiamento. Pilerio infatti, come dicevamo, finisce ma non muore, si rigenera nella città, quasi si reincarna. Il ricavato della serata è destinato ad uno dei progetti de “La Terra di Piero” l’associazione costituita nel nome di Piero Romeo, leader degli ultrà del Cosenza scomparso poco più di un anno fa. Il progetto, in particolare, prevede la costruzione di una casa per gli orfani di Jean Paul, un ragazzo che ha trascorso a Cosenza una decina di anni, al seguito di Padre Fedele Bisceglia, e che poi era ritornato nel suo Paese. Molto variegata la compagnia dei dialoganti, presentati da Patrizia De Napoli, da ex giocatori come Gigi Marulla (insieme al figlio Kevin) vera bandiera del Cosenza all’ex nazionale Stefano Fiore, all’attuale capitano Aniello Parisi protagonista di un esilarante mix di napoletano e cosentino, all’attuale allenatore Gianluca Gagliardi. Qualche “specialista” delle produzioni dialettali come Nunzio Scalercio insieme a giornalisti come Giuseppe Milicchio, Gabriele Carchidi, Riccardo Tucci e Rosamaria Aquino. I due fratelli Claudio e Franco Dionesalvi insieme ad altri uomini e donne cresciuti nel mondo ultrà. Spettacolari due “vecchietti terribili” (in realtà tra i due c’è qualche anno di differenza d’età) come Elio Principato e Tonino Tocci vestiti da scolaretti con grembiule e fiocco. E poi l’avvocato Enzo Paolini, candidato a sindaco nelle ultime elezioni comunali, Aristide Leonetti, Ciccio De Rose, Amedeo Pingitore e tanti altri che rischiamo di dimenticare. E soprattutto con la partecipazione di alcuni ragazzi “diversamente abili”, sono stati proprio loro con la loro normalità e la grande dose di ironia a dare un forte impulso all’evento. Insomma chi ha assistito alla prima, non puòà certo perdersi la seconda. IUl divertimento è assicurato. Ovviamente in salsa rossoblù.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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